Processo penale a Ginevra –
Il manager e il fallimento da 20 milioni: “Aveva tutto, ha perso tutto”
Martedì la difesa dell’ex commerciante di valuta ha ammesso gli errori ma ha respinto la truffa. Obiettivo: evitare il carcere.
Pubblicato oggi alle 14:31
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Dopo essersi qualificato, lunedì, come cowboy finanziario, commerciante all’antica e re delle imbrogli finanziari, il settantenne accusato di aver fatto sparire 20 milioni di franchi con il fallimento della sua azienda, ha potuto beneficiare di un momento di sostegno. È durata un’ora e mezza martedì mattina, il tempo delle memorie del suo avvocato, il sig.e Kevin Saddier.
Mentre il pubblico ministero ha descritto il percorso criminale dell’imputato per chiedere una pena detentiva di 3 anni, di cui 6 mesi, la memoria della difesa racconta una storia completamente diversa. Quella di un uomo dalla carriera “impeccabile” che ha arricchito i suoi clienti per cinquant’anni. Fino al crollo dei mercati il giorno della Brexit, nel giugno 2016. «Uno scherzo del destino che non gli è stato in alcun modo imputabile», sostiene l’avvocato difensore.
“Solo lavoro”
Da lì ad affermare che il 76enne ha fatto tutto bene? No. «Il suo errore è stato non lasciare che cinquant’anni della sua vita andassero in fumo». Perché nei mesi successivi al crollo della borsa, l’amministratore della società finanziaria situata nel centro di Ginevra “credeva di potersi risollevare. Voleva solo lavorare.”
Ciò spiegherebbe gli estratti conto che nascondevano le perdite dei suoi clienti, tra giugno 2016 e novembre 2017. Ciò farebbe luce anche sui fondi aggiuntivi che ha ricevuto da questi stessi clienti per continuare a speculare. Sebbene il sovraindebitamento non consentisse altro esito se non la bancarotta, “aveva torto a crederci. Non si tratta di frode, forse di gestione scorretta”, sostiene l’avvocato.
Nessuna intenzione di arricchimento
Martedì la difesa aveva una missione: evitare che l’uomo di 76 anni venisse incarcerato il giorno prima dall’accusa. Per fare ciò era necessario dimostrare che egli non agiva né con l’intenzione di arricchirsi né con l’intenzione di danneggiare i suoi clienti. Me Come prova Saddier cita i vani tentativi del commerciante di valuta di rimpinguare le casse dopo il disastro, facendosi carico delle perdite dei suoi clienti e vendendo un bene di famiglia. “Aveva tutto, ha perso tutto”, riassume.
Il verdetto dei giudici è atteso entro la fine della settimana.
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