Gli automobilisti che hanno preso la 936 dipartimentale tra Vélines e Saint-Antoine-de-Breuilh, sulla route des Aimons, potrebbero aver visto le bandiere gialle della Confédération paysanne de Dordogne sventolare intorno a una macchina da cantiere, questo lunedì 13 gennaio. L’escavatore aveva cominciò a scavare trincee in un campo, dove cominciava a spuntare il grano.
“Il 60% verrà distrutto”, prevede Didier Margouti, membro attivo della Conf’, artefice del complotto. Problema: questi terreni non gli sono mai appartenuti e non ha mai avuto l’autorizzazione a coltivarli dal precedente proprietario, che altri non era che il Consiglio Dipartimentale.
Contro le carriere
La radice del problema è soprattutto l’opposizione di alcuni agricoltori e attivisti locali (in primis Didier Margouti) contro l’azienda vicina: Carrières de Thiviers. È stata lei ad acquistare questo terreno di 8 ettari dal Dipartimento per continuare la sua attività di estrazione della ghiaia.
Per denunciare l’espansione delle cave nella pianura alluvionale è nato un collettivo, chiamato Wheat and Gravel. Si è provveduto a far acquistare questo terreno dalla fondazione Terre de Liens e ad affittarlo a una giovane coppia di agricoltori. Ma l’acquisto non è mai andato a buon fine. Seminare il grano lì in modo del tutto illegale è stato quindi, con ogni probabilità, un atto militante.
Presentazione di reclami
Allo stesso tempo, il vero acquirente, Carrières de Thiviers, aveva chiesto al servizio archeologico dipartimentale una diagnosi del terreno per sapere se fossero necessari scavi preventivi prima di iniziare l’estrazione. E’ questo il servizio che è entrato in funzione lunedì ed è stato interrotto dall’azione non violenta della Confederazione Contadina.
“Il nostro obiettivo è innanzitutto salvare il grano in loco, poi salvare un appezzamento di terreno dall’estrazione e infine mettere in discussione questa artificializzazione dei suoli e le sue conseguenze”, spiega Didier Margouti, precisando che la Confederazione non è stata richiesta solo all’ultimo momento. Sul posto sono intervenuti quattro esponenti del sindacato.
Il cantiere è quindi fermo all’inizio della settimana. Martedì 14 gennaio la direzione della cava incontrerà gli oppositori contro i quali ha già sporto denuncia.