Come sappiamo, nell’hockey le cose possono diventare complicate Non male.
Possono capitare risse, grossi controlli corporali e purtroppo incidenti e infortuni gravi.
Quando Adam Johnson morì per un taglio da skate, creò polemiche sulla protezione del collo. Il famoso dolcevita in Kevlar o un semplice “protezione per il collo”.
Alcune leghe hanno iniziato a richiedere l’uso di protezioni per il collo per limitare tagli come questo dopo questa sfortunata morte.
La NHL non ha ancora forzato i suoi giocatori e giovedì sera siamo andati vicini ad un altro disastro simile.
L’ex Montreal Canadiens Michael McCarron è stato tagliato nella parte superiore del collo dallo skate di Lian Bischel, che stava giocando la sua prima partita in carriera nella NHL.
Guardando la foto, è difficile dire che sia effettivamente nella parte superiore del collo, poiché il taglio sembra arrivare fino alla mascella e passare anche vicino all’orecchio.
Ciò che risalta di più in questa situazione è il fatto che McCarron ha affermato che anche indossando una protezione per il collo, non avrebbe potuto evitare questo infortunio.
Il limite era troppo alto.
Resta il fatto che il salvanuca non avrebbe certo fatto alcun danno, avrebbe potuto comunque ridurre questo taglio…
Dopo aver placcato il giovane difensore (che è ancora più alto e più forte di McCarron), il pattino di Bischel volò in aria e colpì McCarron.
Una sequenza che ricorda in modo divertente quella di Richard Zednik, ma in scala ridotta.
Ecco la sequenza in questione:
Frank Seravalli, però, ha un’ottima osservazione.
“Ogni squadra della NHL dovrebbe essere costretta a guardare un montaggio delle dozzine di partite in cui il peggio è stato evitato solo in questa stagione. McCarron è stato tagliato, ma è stato comunque incredibilmente fortunato. » – Franco Seravalli
Capita fin troppo spesso che in sequenze simili a quella di McCarron si eviti il peggio.
La NHL non può aspettare che si verifichi un grave incidente per costringere i giocatori a proteggersi.
Capisco che ad alcune persone non piace averlo nel collo mentre suona, perché può dare fastidio o limitare i movimenti della testa. Ma personalmente, se la mia carriera dipendesse da questo, farei di tutto per evitare il più possibile questo tipo di infortuni.
E prima passa attraverso il porto di protezione per il collo.
Obbligando i giocatori a proteggersi, tutti sarebbero sullo stesso livello.
Inoltre, non posso credere che un giorno non verrà mai inventata una protezione per il collo ultrasottile che non interferisca con i movimenti della testa o non limiti i movimenti (se non esiste già).
Dobbiamo pensare seriamente a tutelare di più i giocatori, visto che l’hockey è uno sport pericoloso…
A raffica
– Leggere.
– Un altro candidato per il salvataggio dell’anno.
– Buon inizio per il giovane Commesso.