La storia più bella: La squadra svizzera a Euro 2024, come un amore in vacanza

La storia più bella: La squadra svizzera a Euro 2024, come un amore in vacanza
La storia più bella: La squadra svizzera a Euro 2024, come un amore in vacanza
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La squadra svizzera a Euro 2024, come un tesoro in vacanza

In questo mese di giugno la Svizzera vive l’amore adolescenziale con la sua squadra di calcio. E non importa se non c’è un domani.

Pubblicato oggi alle 18:51

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È una sensazione quasi adolescenziale. Un fulmine che colpisce al cuore e fa volare le stelle. Alcune settimane d’estate dove la passione si vive senza futuro ma nella felicità del giorno, in un fervore incredulo.

Questo mese di giugno la Svizzera vive l’amore per le vacanze con la sua squadra di calcio. Proprio nel momento in cui nessuno osava più crederci davvero, se non per disperazione, eccola creare un’epopea memorabile, sicuramente la più riuscita della sua storia.

Batti il ​​campione europeo in carica e qualificarsi ai quarti di finale degli Europei è una cosa. Farlo prendendo in mano il gioco, controllando il ritmo dell’intero incontro, assumendo con orgoglio le proprie ambizioni, senza complessi o false modestie, è un’altra cosa, completamente nuova. Chiaramente non eravamo pronti.

Soprattutto dopo gli ultimi dodici mesi, a dir poco faticosi, in cui le critiche sono state giustamente ascoltate, al punto da diventare assordanti, nessuno si aspettava che gli uomini di Murat Yakin raggiungessero un tale livello di coerenza collettiva.

Come se dovessimo mettere in discussione l’etichetta di questo gruppo perché si riveli. Perché se questa Svizzera ha un merito che da due settimane li supera tutti, è quello della solidarietà.

C’è un’esperienza comune, certo, costruita in più di un decennio, ma soprattutto c’è la voglia sempre rinnovata di impegnarsi gli uni per gli altri. Qui l’eccesso di energia non è una soluzione facile. No, è il culmine di un progetto di gioco in cui l’intero Paese si identifica.

Solo il calcio porta la gente in piazza. È irragionevole, ma è così bello. Con l’arrivo dell’estate, le posture di controllo sono sopraffatte dalla passione. Lasciamo andare, ci lasciamo trasportare dalla corrente, peccato – o talvolta tanto meglio – se non capiamo nulla.

Come una storia d’amore vacanziera: le emozioni sono spesso tanto intense quanto brusco l’epilogo. Quindi sì, forse finirà sabato prossimo. Forse sarà crudele, forse farà male. Che non resterà altro che i ricordi, che idealizzeremo quanto vorremo.

Non importa, perché è estate, non ci interessa il domani.

Florian Müller è giornalista e responsabile di sezione presso Sport-Center. Dopo aver studiato letteratura all’Università di Ginevra, entra a far parte della redazione del gruppo Tamedia nel 2010.Più informazioni @FloMul

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