Romain Bardet vincitore della 1a tappa e maglia gialla del Tour de France: un inno all’istinto

Romain Bardet vincitore della 1a tappa e maglia gialla del Tour de France: un inno all’istinto
Romain Bardet vincitore della 1a tappa e maglia gialla del Tour de France: un inno all’istinto
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Come preludio a quello che costituisce il suo ultimo Tour de France, Romain Bardet aveva articolato tutti i suoi discorsi e le sue ambizioni attorno a una parola dai contorni spesso usurpati: piacere. Il piacere di pedalare per la felicità che porta, il piacere di vincere un premio che ti fa dimenticare una montagna di sacrifici, il piacere di essere fedele al tuo temperamento più vero. Sabato pomeriggio, sui 206 chilometri che univano Firenze a Rimini, il corridore della DSM ha scritto sulla lavagna dell’asfalto italiano la teoria che si era ripromesso di mettere in pratica.

Lanciato in contropiede da una fuga mattutina alla quale era sopravvissuto il suo giovane compagno di squadra olandese Frank Van den Broeck (23 anni), il corridore dell’Alvernia ha confidato in ciò che troppo spesso ha dovuto sacrificare sull’altare delle sue ambizioni in generale classificazione: istinto.

“La mattina di questa prima tappa del Tour, ho giurato a me stesso di correre senza pensarci due volte, ha commentato l’uomo che concluderà la sua carriera nel giugno 2025, dopo il Critérium du Dauphiné, all’età di 34 anni. Mi sono detto che dovevo provare tutto, anche a costo di perdere venti minuti. Il mio compagno di squadra Warren Barguil mi ha portato un impacco di ghiaccio e una bottiglia proprio quando ho visto tutti soffrire nel gruppo dei favoriti. Sapevo che era ora di andare. Ho già vissuto molte delusioni concentrandomi sulla classifica finale e ho la fortuna, in questa squadra, di poter affrontare questa Grande Boucle con uno stato d’animo diverso e con vere libertà.”

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Lanciatosi all’inseguimento dei primi, Bardet si è poi proiettato solitario in testa alla corsa in compagnia del compagno di squadra Van den Broeck in una sorta di trofeo Baracchi XXL. “Frank mi aveva chiesto il permesso di prendere la fuga all’inizio della gara. Non pensavo che sarebbe stato ancora così forte in finale, che gara ha fatto! Ci siamo alternati in modo superbo in base ai nostri punti di forza. Ma gli ultimi venti chilometri sono stati davvero lunghi. Il vento contrario, questa strada così larga: siamo arrivati ​​a circa 45 km/h ma non ci siamo mai divisi. Questa vittoria è un’incoronazione collettiva, meritava di alzare le braccia tanto quanto me.”

Questo perché per provare a vincere spesso bisogna essere pronti a perdere tutto. In questo lungo duello con il gruppo, sono stati i due uomini della DSM a vincere la resa dei conti inaugurale di un sublime lancio del Tour. “Un giorno indossare la maglia gialla del Tour de France era uno dei miei obiettivi in ​​carriera, ma praticamente lo avevo pianto, – sussurrò Bardet. Bisogna credere che esiste un destino”

Un destino che fa rima con istinto.

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