al di là del caso vietnamita, gli e-sportivi sono pronti a perdere per vincere di più

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Nguyen “Sorn” Minh Hào e Tran “BeanJ” Van Chinh sono stati entrambi sospesi da Riot Games per tre anni. CANALE TWITCH VCS

Le sanzioni sono definitive. Dopo aver indagato per quasi tre mesi dietro le quinte sui sospetti di partite truccate all’interno del VCS, il campionato vietnamita League of Legends, l’editore Riot Games ha reso pubbliche, lunedì 3 giugno, le sanzioni imposte ai circa 29 giocatori e personale coinvolti. E si tratta di una severità quasi senza precedenti: interdizioni temporanee (da sei a trentasei mesi) dalla partecipazione a un torneo organizzato dall’editore americano, sospensioni permanenti per chi si è reso colpevole dei fatti più gravi, e squalifica permanente dei soggetti Squadra dei Guerrieri dell’Arcobaleno.

Solo sette giocatori sono stati scagionati dopo essere stati sospettati da Riot Games alla fine di marzo. Nell’avviare le proprie indagini interne, lo studio aveva infatti sospeso preventivamente una trentina di giocatori e dipendenti delle otto squadre del VCS, che dovevano trovare urgentemente dei sostituti per terminare la stagione in corso. All’origine di questa ondata di sanzioni record, i tifosi che hanno segnalato comportamenti discutibili durante diversi incontri. Alcuni fatti del gioco, come quando il team MGN Blue Esports ha fatto la scelta sorprendente di non terminare la partita contro il Team Whales il 14 marzo, hanno portato a credere che alcuni giocatori stessero cercando di eguagliare i risultati delle loro scommesse online.

La vicenda potrebbe aver luogo in un paese relativamente poco identificato sulla mappa mondiale dell’e-sport, ma colpisce comunque in modo molto forte uno dei rari campionati nazionali a mandare una squadra ai Campionati del mondo ogni anno. League of Legends. Rilancia inoltre la copertura mediatica di un duro fenomeno di videogiochi competitivi, che va ben oltre il quadro vietnamita. Negli ultimi anni si sono verificati diversi casi di partite truccate in altre regioni del mondo (Russia, Australia, Singapore, ecc.) e su altri titoli (Contrattacco, Valorante, Rainbow Six Assedio…) sono stati infatti riportati alla luce.

Il segno della “disperazione finanziaria”

Richiesto da Il mondoRiot Games non ha voluto comunicare il merito della sua indagine interna, ma lo assicura in una email “Incidenti legati alle partite truccate, al gioco d’azzardo e alla mancanza di denuncia [sur ces faits] sono tra le violazioni più gravi del codice di condotta globale sugli eSport di Riot Games ».

Nell’e-sport esistono altri tipi di manipolazione dei risultati competitivi, come l’imbroglio, il doping o gli attacchi informatici volti a destabilizzare gli avversari. Ma le partite truccate ne differiscono poiché non consistono nel concedersi un vantaggio illecito per vincere ma, al contrario, nello scommettere il più delle volte contro se stessi e perdere volontariamente per intascare la vincita, osserva Ian Smith, commissario della Esports Integrity Commission (ESIC).

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