Calcio. Monumento dei Blues, pilastro dell’era Deschamps… Fine degli applausi per Olivier Giroud

Calcio. Monumento dei Blues, pilastro dell’era Deschamps… Fine degli applausi per Olivier Giroud
Calcio. Monumento dei Blues, pilastro dell’era Deschamps… Fine degli applausi per Olivier Giroud
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Dopo Hugo Lloris e Raphaël Varane a fine 2022, sarà un altro pilastro del gruppo di Didier Deschamps, incoronato campione del mondo nel 2018 in Russia, a dire addio ai Tricolores. L’indistruttibile attaccante 37enne, che la prossima stagione giocherà con il Los Angeles FC dopo tre anni al Milan, lo ha ufficializzato in un’intervista a L’Equipe pubblicata venerdì.

“A dire il vero devo dire che questa sarà la mia ultima gara con la squadra francese. Ovviamente mi mancherà tantissimo. Ma penso che con i Blues finirà dopo l’Euro. Dobbiamo lasciare spazio ai giovani”, ha spiegato l’ex giocatore dell’Arsenal (2012-2018), che ha collezionato la prima delle sue 131 presenze nel novembre 2011 contro gli Stati Uniti (1-0), sotto l’era del tecnico Laurent Blanc.

Anche se ammette di “avere ancora due buoni anni” nelle gambe, l’ex centravanti del Montpellier, incoronato campione di Francia nel 2012, ritiene che “il peso degli anni comincia a farsi sentire”.

” Ci ho pensato. Giocare ogni tre giorni è sempre più complicato, soprattutto a questo livello”, indica il numero 9 dei Blues.

Un titolo, due finali

La squadra francese dovrà quindi imparare a convivere senza un elemento le cui imprese o battute d’arresto avranno segnato l’era Deschamps, iniziata nel 2012. Escluso al suo arrivo da Karim Benzema, Giroud ha potuto approfittare del progressivo allontanamento del suo rivale dopo lo scoppio della vicenda del sex tape, per imporsi in prima linea nell’attacco e costruire un impressionante track record. Vincitore della Coppa del Mondo nel 2018, finalista nel 2022, è arrivato vicinissimo al titolo europeo, fallendo in finale nel 2016 allo Stade de France contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo (1-0 dopo).

Oltre ai trofei collettivi, il giocatore formatosi a Grenoble lascerà un segno anche nelle statistiche da quando ha cancellato Thierry Henry dagli scaffali, diventando durante il Mondiale in Qatar del 2022 il detentore del record per numero di gol -57- segnati come squadra della Francia.

Questa impresa, però, rischia di non sopravvivere all’appetito feroce di Kylian Mbappé, già 3° in questa classifica con 46 realizzazioni a soli 25 anni – l’età in cui il Grenoblois ha collezionato la sua prima presenza -, ma permette di situare il peso di Giroud nei recenti successi dei Blues.

Sempre un’opzione

Tuttavia, non tutto è stato roseo per l’attaccante nella selezione. Vittima principale del ritorno di Benzema poco prima degli Europei del 2021, ha perso il posto da titolare prima di non essere convocato per la Final Four della Nations League, vinta dai Blues nell’autunno del 2021.

Ma non bisogna mai seppellire Olivier Giroud troppo in fretta… I problemi fisici di Benzema alla vigilia del Mondiale in Qatar lo rimetteranno in sella ed è ancora una volta nei panni di titolare che gareggerà in questa competizione, segnando quattro obiettivi.

Da questa stagione del Qatar, terminata frustrantemente in finale ai rigori contro l’Argentina di Lionel Messi (3-3 ap 4 tab a 2), nessun centravanti è riuscito davvero a farlo dimenticare, tranne questo Randal Kolo Muani o Marcus Thuram, e Giroud resta comunque un’opzione da non trascurare in attacco.

“Ho guardato la lista con grande serenità. Poi c’è ancora competizione, l’allenatore ha tante frecce al suo arco con profili diversi (…). È davvero il desiderio di arrivare il più lontano possibile con questa generazione che mi spinge. Se vinco, a parte la Premier League che è molto difficile da vincere, potrò dire di aver vinto tutto”, ha detto sulle colonne de L’Equipe, aggiungendo che l’asticella dei 60 gol in selezione era ” non un’ossessione. »

Chi dice di non essere “fuori passo” rispetto alla nuova generazione, rifiuta quindi di avvicinarsi all’Euro, che si terrà dal 14 giugno al 14 luglio, solo nei panni di un fratello maggiore. Considerate le difficoltà dei rivali a subentrare in attacco, avrà senza dubbio ancora un ruolo importante da svolgere in Germania. Un’ultima volta.

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