Eric Cottier lascia la pensione per lo scandalo internazionale del doping

L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) è al centro di una tempesta in una piscina clorata. Il poliziotto che perseguita gli imbroglioni nello sport è da sabato bersaglio di forti critiche internazionali.

Una indagine congiunta del “New York Times” e il canale tedesco ARD ha rivelato che 23 nuotatori cinesi erano risultati positivi alla trimetazidina nel 2021. Questo prodotto, prescritto per curare l’angina o le vertigini, può essere dirottato per migliorare illegalmente le prestazioni sportive. Catturata poco prima delle Olimpiadi di Tokyo, la delegazione asiatica non è stata sanzionata.

Si alzano i toni tra Cina e Stati Uniti

La ragione? La WADA aveva accettato le spiegazioni delle autorità cinesi che sostenevano la contaminazione del cibo nell’hotel dove alloggiavano gli atleti. La relazione era rimasta segreta… fino alla settimana scorsa.

Le recenti giustificazioni dell’Agenzia non sono bastate a calmare gli animi in una vicenda dai toni geopolitici. Lunedì Pechino ha definito “fallaci” le accuse di doping, mentre il tono è molto diverso da quello degli Stati Uniti, dove l’organismo antidoping ha chiesto una revisione dell’Agenzia mondiale e un’indagine indipendente.

“La nostra integrità e la nostra reputazione sono sotto attacco”, ha denunciato Witold Banka, presidente dell’AMA. Un’istituzione la cui immagine era già stata danneggiata nel 2016 dallo scandalo doping di Stato russo. “Continuiamo a respingere le false accuse e siamo lieti di poter affidare queste questioni a un pubblico ministero esperto, rispettato e indipendente”.

Solo due mesi per indagare

Un vigilante che non è altro che Eric Cottier. In pensione dalla fine del 2022, il vodese è stato procuratore generale del cantone per diciassette anni. È stato nominato all’unanimità dal comitato esecutivo riunito d’urgenza giovedì. Contattato, il principale interessato per il momento non ha voluto rilasciare alcuna osservazione, rinviandoci al suo rappresentante.

Eric Cottier beneficerà di “accesso completo e senza ostacoli a tutti i file e i documenti WADA relativi a questa questione”, spiega l’Agenzia mondiale antidoping. La sua missione è valutare se vi siano stati pregiudizi a favore della Cina, “interferenze indebite o altre irregolarità” nella gestione del caso.

Affrettarsi. Olivier Niggli, direttore generale della WADA, anch’egli vodese, ha chiesto una conclusione rapida ed esauriente prima dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi. Le conclusioni del magistrato in pensione sono attese tra meno di due mesi.

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