Richemont acquista il gioielliere italiano Vhernier

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Zurigo (awp) – Richemont rileva la milanese Vhernier, in mano alla famiglia Traglio dal 2001. Il gioielliere entrerà a far parte del portfolio di marchi di gioielleria di lusso del gruppo ginevrino. L’importo dell’operazione non è stato reso noto.

Vhernier realizza tutti i suoi gioielli a mano a Valence-sur-Pô, in Piemonte. Vengono poi venduti attraverso una rete di negozi monomarca o multimarca, principalmente in Europa e Stati Uniti. Dell’azienda fa parte anche il marchio di oreficeria e decorazione De Vecchi Milano 1935.

Johann Rupert, presidente di Richemont, ha sottolineato nel comunicato stampa pubblicato martedì, che Vhernier “completa perfettamente la nostra collezione esistente di rinomate case di gioielleria”, tra cui Cartier, Van Cleef & Arpels e la milanese Buccellati.

La transazione “non avrà un impatto finanziario significativo sul patrimonio netto consolidato o sul risultato operativo di Richemont per l’anno terminato il 31 marzo 2025”. La finalizzazione dell’acquisizione rimane soggetta all’approvazione delle autorità di regolamentazione.

ck/ib

©AWP-2024

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Compagnie Financière Richemont SA è tra i principali produttori mondiali di prodotti di lusso. Il fatturato per famiglie di prodotto è così suddiviso: – articoli di gioielleria (57,8%): marchi Cartier (numero 1 al mondo nella gioielleria), Van Cleef & Arpels e Giampiero Bodino; – orologi di lusso (17,8%): marchi Piaget, A. Lange & Söhne, Jaeger-LeCoultre, Vacheron Constantin, Officine Panerai, IWC Schaffhausen, Baume & Mercier e Roger Dubuis; – altro (24,4%): in particolare penne, pelletteria e abbigliamento con i marchi Montblanc, Chloé, Old England, Purdey e Alfred Dunhill. Il fatturato per attività è suddiviso tra distribuzione al dettaglio (57,6%), distribuzione all’ingrosso (23,7%) e distribuzione online (18,7%). La distribuzione geografica del fatturato è la seguente: Svizzera (2,4%), Regno Unito (5,3%), Europa (15,6%), Cina (28,9%), Giappone (6,3%), Asia (11,9%), Stati Uniti (19,9 %), Americhe (2,3%), Medio Oriente e Africa (7,4%).

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