Aimé Jacquet, la triste fine

Aimé Jacquet, la triste fine
Aimé Jacquet, la triste fine
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Leggenda dell’AS Saint-Etienne, Aimé Jacquet non faceva parte della grande epopea dei Verdi nella Coppa dei Campioni del 1976. Appena trentenne, fu spinto verso l’uscita.

Grande gol, il podcast di Sports.frritorna nella sua ultima puntata alla magnifica epopea europea dell’AS Saint-Etienne fino alla finale della Coppa dei Campioni del 1976, persa contro il grande Bayern Monaco di Franz Beckenbauer. Questa grande storia rivoluzionò completamente il calcio francese, allora molto moribondo. Prima di essere l’allenatore della squadra francese campione del mondo 98, Aimé Jacquet è diventato una leggenda dei Verdi ma non fa parte della pagina più grande della storia del club del Saint-Etienne.

Questo originario del Forez è stato un giovane semiprofessionista dell’ASSE (al tempo stesso operaio fresatore) poi dirigente della squadra, vincendo così cinque volte il D1 francese, nel 1964, 1967, 1968, 1969 e 1970! Nel 1971, la partenza di diversi giocatori dall’OM provocò il crollo del presidente, l’uomo d’affari Roger Rocher. Quest’ultimo decide di affidare le redini della squadra a Robert Herbin, il libero della squadra, 33 anni, che ha accettato di ritirarsi. La dirigenza vuole puntare in particolare sui giovani che l’anno prima vinsero la Coppa Gambardella.

Aimé Jacquet licenziato a 31 anni

Lo stratega Robert Herbin costruirà poi una macchina da guerra con due talenti stranieri, il portiere jugoslavo Ivan Curkovic e lo stopper argentino Oswaldo Piazza (avvistato a Lanus dal reclutatore/direttore sportivo Pierre Garonnaire), ma anche il giovane Christian Lopez, Pierre Repellini e Gérard Janvion in difesa, Dominique Bathenay, Christian Synaeghel e Jacques Santini al centro, oltre a Patrick Revelli e Christian Sarramagna sulle fasce, ad accompagnare il trequartista Jean-Michel Larqué, l’esterno sinistro Georges Bereta e l’attaccante Hervé Revelli (fratello maggiore di Patrick ). Aimé Jacquet non resistette alla nuova generazione e, all’età di 31 anni, si unì al Lione nemico nel 1973.

Lo Stéphanois ottenne poi il double coppa-campionato nel 1974 e 1975, arrivando alle semifinali della Coppa dei Campioni 75, eliminato dal Bayern Monaco del “Kaizer” Beckenbauer ma anche di Sepp Maier e Gerd Müller. È nella stagione 1975-1976 che l’ASSE, guidata dalla grande rivelazione Dominique Rocheteau, raggiunge la finale della C1, in particolare al termine di una riassemblato epica contro la Dynamo Kyiv nel ritorno dei quarti di finale (2-0 in URSS, 3-0 in casa Geoffroy-Guichard). Per una finale persa 1-0 contro lo stesso Bayern, dopo aver colpito due volte la traversa. I famosi “pali quadrati” di Glasgow…


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