L’attuazione di una nuova versione del canone televisivo è stata sottoposta al Parlamento, mentre il governo Barnier è alla ricerca di nuove entrate per rimpinguare le casse dello Stato.
Da lunedì 21 ottobre 2024, l’Assemblea nazionale esamina la parte “entrate” del bilancio 2025, mentre il governo Barnier punta su una riduzione della spesa pubblica di 40 miliardi di euro, prevede un aumento delle tasse pari a 20 miliardi di euro.
Per ottenere nuovi finanziamenti è allo studio l’idea di reintrodurre una vecchia tassa che riguardava 23 milioni di famiglie (l’80% dei francesi).
Abolito dal 2022, il contributo alla radiodiffusione pubblica, meglio noto come canone televisivo, potrebbe ricomparire.
Alcuni deputati del gruppo ambientalista hanno infatti proposto il ripristino del canone televisivo, apportando alcune modifiche rispetto a questa tassa abolita da Emmanuel Macron, sottolinea Telerama.
Vogliono che il nome cambi e si chiami contributo progressivo al finanziamento della radiodiffusione pubblica. Questo nuovo nome non sarà banale perché l’importo dipenderà dal reddito familiare, cosa che non avveniva con la vecchia versione.
La maggior parte dei sostenitori del partito di sinistra prevede un aumento dell’imposta secondo una scala già fissata.
A quanto ammonterebbe questa nuova tassa?
Il canone televisivo, pagato a novembre, ammontava a 138 euro per le famiglie responsabili in Francia e a 88 euro nei dipartimenti d’oltremare, non teneva conto del tenore di vita dei contribuenti.
Ma la nuova tassa prevede scaglioni fiscali (11) e ciascuno di essi avrà un importo specifico. Varierà da 0 a 220 euro e solo le famiglie il cui reddito fiscale di riferimento (RFR) è inferiore a 17.820 euro saranno esentate dal pagamento.
Secondo l’INSEE, più della metà delle famiglie francesi sono prese di mira poiché il loro reddito supera il RFR che dovrebbe esentarle.
Si ricorda che, secondo la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP), questo canone ha consentito di pagare 3,7 miliardi di euro agli operatori radiotelevisivi pubblici nel 2021.
In questo periodo di caccia alle risorse finanziarie, questa proposta dovrebbe animare il dibattito parlamentare, mentre gli eletti dovranno trovare una nuova modalità di finanziamento entro la fine dell’anno.
Swiss