Queste sono le misure preventive da adottare per evitare la pertosse nel bambino

Queste sono le misure preventive da adottare per evitare la pertosse nel bambino
Queste sono le misure preventive da adottare per evitare la pertosse nel bambino
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Il ritorno della pertosse

Nell’aprile 2024, Public Health France ha segnalato una recrudescenza della pertosse comparsa all’inizio dell’anno. I diversi indicatori di sorveglianza della pertosse monitorati dall’Agenzia nazionale lo confermano ricomparsa della malattia sul territorio. Il 2 giugno 2024, i dati hanno confermato questo aumento: in soli cinque mesi, il numero di casi segnalati è stato superiore a quello del 2023. Questo aumento, nelle ultime settimane, indica che il Batteri Bordetella pertosse (responsabile della pertosse) si intensifica come annunciato nel primo trimestre del 2024. Nel 2023 l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha registrato 25.130 casi di pertosse rispetto ai 32.037 casi del periodo dal 1° gennaio al 31 marzo , 2024. Trasmessa per via aerea, la pertosse è un’infezione molto contagiosa ed è pericolosa per i bambini di età inferiore a 2 mesi che non sono ancora stati vaccinati (e quindi più vulnerabili alle forme gravi e alla morte). La pertosse si trasmette principalmente nei luoghi pubblici, nelle comunità e all’interno della famiglia. La sanità pubblica francese invita alla massima vigilanza e ricorda l’importanza cruciale della vaccinazione e delle misure preventive per proteggere le persone più vulnerabili di fronte a questa ondata di pertosse che rimane molto più contagiosa del morbillo o della varicella.

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Vaccinazione, misura essenziale contro la pertosse

Per proteggere le persone più a rischio e proteggerle dalla malattia, Santé Publique France chiede una maggiore vigilanza nei prossimi mesi. Ricorda l’importanza della vaccinazione contro la pertosse, soprattutto nei bambini sotto i 6 mesi, per combattere le forme più gravi, i ricoveri e i decessi legati alla malattia. Questa politica di vaccinazione si basa su 3 strategie:

– Vaccinazione obbligatoria sotto forma di 2 iniezioni a due mesi di distanza. Il primo avviene all’età di 2 mesi e il secondo all’età di 4 mesi. Un richiamo deve essere somministrato all’età di 11 mesi e un richiamo deve essere rinnovato a 6 anni, 11-13 anni e fino all’età adulta (25 anni con possibilità di recupero fino a 39 anni).

– La vaccinazione delle donne incinte è raccomandata durante il secondo trimestre di gravidanza, preferibilmente tra la 20a e la 36a settimana di amenorrea. In caso di mancata vaccinazione durante la gravidanza, è possibile vaccinare la madre nel postpartum e le persone che potrebbero essere a stretto contatto con il bambino durante i primi 6 mesi di vita (cosiddetta strategia cocooning, perché mira a vaccinare il bozzolo di tutta la famiglia).

Oltre ai neonati, le persone a rischio di forme gravi sono le persone immunocompromesse, le persone affette da malattie respiratorie (asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva, ecc.) e le donne in gravidanza.

La vaccinazione è raccomandata alle persone immunocompromesse, agli operatori sanitari (compreso il personale che lavora nelle case di cura), ai professionisti a contatto regolare con bambini di età inferiore a 6 mesi, agli operatori d’infanzia, alle persone che fanno regolarmente da babysitter e agli studenti in ambito medico e paramedico.

Indossare la mascherina: una barriera sicura contro le malattie respiratorie

Indossare una maschera costituisce un mezzo efficace di protezione individuale e di protezione degli altri, soprattutto in caso di epidemia di infezioni respiratorie. In caso di sintomi di infezione respiratoria come raffreddore, mal di gola, febbre, tosse, ecc. Si consiglia vivamente di indossare una maschera per ridurre la diffusione, la diffusione e il rischio di infezione formale grave all’interno della popolazione.

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