ll’Alta Autorità della Sanità (HAS) ha messo online, sotto forma di nota all’attenzione dei prescrittori [1, 2]raccomandazioni relative alla terapia antibiotica per gestire la pertosse sospetta o confermata, o casi di contatto con pertosse confermata.
Queste raccomandazioni vengono proposte in un contesto di forte aumento dei casi di pertosse in Francia e in Europa (vedere. nostro articolo dell’11 giugno 2024). Sono stati sviluppati in collaborazione con la Società francofona di patologia infettiva (SPILF) e il Gruppo di patologia infettiva pediatrica (GPIP) e revisionati dal College of General Medicine e dalle pertinenti società scientifiche.
In 4 pagine, il foglio illustrativo dedicato al trattamento antibiotico della pertosse riassume i seguenti elementi:
- la definizione di pertosse: infezione batterica, principalmente associata all’agente Bordetella pertosse ;
- diagnosi: diagnosi biologica (PCR, coltura su terreni specifici) da un campione nasofaringeo profondo (cfr. nostro articolo dell’11 giugno 2024);
- cosa fare in caso di pertosse sospetta o confermata (documentata);
- trattamento antibiotico:
- nella popolazione pediatrica,
- nella popolazione adulta;
- profilassi antibiotica dei casi di contatto in caso di pertosse confermata;
- lo sgombero dei casi sospetti nelle scuole;
- prevenzione della pertosse: vaccinazione obbligatoria per i bambini nati dal 2018, vaccinazione delle donne incinte durante ogni gravidanza (cfr. nostro articolo dell’11 giugno 2024).
Terapia antibiotica della pertosse: i macrolidi come prima intenzione
In caso di pertosse sospetta o confermata (documentata), si consiglia il trattamento antibiotico « ridurre la portabilità e la contagiosità ma non ha alcun effetto sulla progressione della malattia, soprattutto perché la diagnosi è tardiva »specifica l’HAS.
Il trattamento antibiotico deve essere somministrato il prima possibile ed entro le prime 3 settimane di sviluppo e in sospensione orale nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Deve essere associato a gesti di barriera:
- evitare il contatto con i neonati, soprattutto sotto i 6 mesi;
- lavarsi le mani e indossare una maschera.
Claritromicina di prima linea
La terapia antibiotica per il trattamento della pertosse si basa principalmente sui macrolidi. La claritromicina è il trattamento di prima linea nei bambini e negli adulti (gamma ZECLAR e generici):
- Infante
- Neonati ≥ 3 mesi e bambini: alla dose di “1 dose di peso” due volte al giorno per 7 giorni (cioè 15 mg/kg/die), senza superare la dose degli adulti di 500 mg due volte al giorno;
- Adulti: 500 mg 2 volte al giorno per 7 giorni.
Azitromicina seconda linea
L’azitromicina è uno degli antibiotici « critiche » dal forte impatto ecologico, è consigliato solo come trattamento di seconda linea (linea ZITHROMAX e generici, ORDIPHA):
- Infante
- Neonati ≥ 3 mesi e bambini: alla dose di “1 dose di peso” una volta al giorno per 3 giorni (cioè 20 mg/kg/die), senza superare la dose degli adulti di 500 mg una volta al giorno;
- Adulti: 500 mg al giorno per 3 giorni.
In caso di controindicazione ai macrolidi o di esaurimento scorte
In caso di controindicazione ai macrolidi, il cotrimossazolo (sulfametossazolo-trimetoprim – gamma BACTRIM e COTRIMOXAZOLE TEVA) possono essere considerati in alternativa:
- nei neonati di età ≥ 3 mesi e nei bambini: 6 mg/kg/die in 2 dosi al giorno (dose espressa come trimetoprim) per 7 giorni, senza superare la dose degli adulti di 800/160 mg 2 volte al giorno. Il cotrimossazolo non deve essere utilizzato nei bambini di età inferiore a 6 settimane;
- negli adulti: 1 compressa da 800/160 mg due volte al giorno per 7 giorni.
In caso di carenza di scorte si può prendere in considerazione l’eritromicina (che appartiene anch’essa alla classe dei macrolidi):
- nei bambini a partire da 25 kg: 40 mg/kg/die in 2 o 3 dosi al giorno per 14 giorni senza superare la dose degli adulti di 1 g 3 volte al giorno (le forme farmaceutiche adatte ai neonati e ai bambini sotto i 25 kg non sono più vendute) ;
- negli adulti (compressa ERY 500 mg): 1 g 2 volte al giorno per 14 giorni.
Profilassi antibiotica dei casi di contatto nella pertosse confermata: obiettivo e trattamento
La profilassi antibiotica è indicata nei casi di contatti stretti con il caso indice (confermato) durante il periodo contagioso in:
- bambini non vaccinati o scarsamente vaccinati:
- 11 mesi o meno avendo ricevuto meno di 2 dosi di vaccino contro la pertosse,
- da oltre 11 mesi aver ricevuto meno di 3 dosi di vaccino contro la pertosse;
- bambini e adulti la cui ultima vaccinazione contro la pertosse risale a più di 5 anni fa: queste persone sono considerate non protette contro la pertosse.
È indicata anche la profilassi antibiotica nei casi di contatti casuali tra le persone non protetto contro la pertosse e a rischio di malattie gravi :
- bambini sotto 1 anno;
- soggetti fragili quali:
- gli immunocompromessi,
- chi soffre di patologie respiratorie croniche (asma, BPCO),
- donne incinte.
Il trattamento profilattico antibiotico è Anche che un trattamento curativo.
Deve iniziare il prima possibile e al massimo entro 21 giorni dall’ultimo contatto con il caso indice.