Pesante. Teatro: la comicità non è appannaggio dei “sani”

Pesante. Teatro: la comicità non è appannaggio dei “sani”
Pesante. Teatro: la comicità non è appannaggio dei “sani”
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l’essenziale
Permettere alle persone disabili di salire sul palco? È possibile. La prova ? La rappresentanza del CCAS lunedì sera, al Palais des Congrès.

Un caffè come tanti, con un “bar Hirondelles”, qualche tavolino traballante e una decina di sedie: “Non mi piacciono i musei! Ci si trova tutto quello che la gente non vuole comprare…”

Il tono è stato dato fin dall’inizio lunedì sera, durante il workshop della rappresentanza del Centro municipale di azione sociale (CCAS).

“Pensa, l’altro giorno ho incontrato un inglese, e la cosa più incredibile è che questo straniero, beh, ha capito tutto quello che ha detto!”

Le risate scoppiano di cuore nella sala gremita del Palazzo delle Esposizioni, e gli applausi scoppiettano per incoraggiare le quattordici attrici, che cominciano a perdere la loro serietà:

“Mio marito mi ha tradita così tanto che non so se sono la madre dei miei figli!” si lamenta uno di loro, un po’ alticcio.

“Sono la madre dei miei figli?”

E l’altro risponde, con indifferenza: “Quando sono nato pesavo quattro chilogrammi, oggi quanto vorrei perderli…”.

Del tutto folli, le scenette si susseguono, ispirate allo spettacolo “Brèves de counter” di Jean-Marie Gourio, spiega Patrick Lode – della compagnia di Tarbes “Le Baluchon”.

E il regista, precisa: “Abbiamo iniziato le nostre prove tutti i giovedì di settembre, a Villa Myriam. La sfida della nostra troupe è quella di far suonare persone più o meno disabili, a volte con problemi di memoria… Noi abbiamo una un’attrice costretta a camminare con un bastone, un’altra ha difficoltà a riprendersi da un ictus e la nostra maggiore ha ottantaquattro anni.

“Finché ci saranno donne tra le femministe, non funzionerà mai”, continua barcollante un’attrice. […] Guarda Madre Teresa, in India: era santa… Ma lo sono anche le mucche!”

Ci sono, naturalmente, alcuni piccoli intoppi, ma non importa: aumentano il fascino dello spettacolo, anche se Fernande, piuttosto ubriaca (un ruolo compositivo), viene tenuta dietro le quinte, perché non è pronti ad intervenire nel “tempismo”.

“Abbiamo avuto paura fino alla fine”, ha spiegato Emmanuelle al termine dello spettacolo. “È uno spettacolo molto lungo, con testi difficili da imparare, ma che esperienza meravigliosa abbiamo vissuto tutto l’anno!

E allora, già che ci siamo: non potremmo usare uno o due pezzetti di umorismo per il viaggio e per il buon umore? […] Due aforismi che, purtroppo, restano estremamente attuali: “RSA è buono, ma si beve così in fretta”, chiede una cliente mentre finisce il bicchiere, o ancora: “Sei polvere e polvere tornerai”, si lamenta un altro, guardando per un lavoro come “tecnico delle superfici”.

Siamo d’accordo che per una donna delle pulizie è ancora un po’ difficile da digerire.

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