La febbre Crimea-Congo è sotto maggiore sorveglianza

La febbre Crimea-Congo è sotto maggiore sorveglianza
La febbre Crimea-Congo è sotto maggiore sorveglianza
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A lungo confinata nelle regioni calde dell’Africa, dell’Asia e del Medio Oriente, la febbre emorragica Crimea-Congo, una malattia virale potenzialmente mortale trasmessa dalle zecche, sembra guadagnare terreno in Francia. Dopo il recente rilevamento del virus nelle zecche nel sud del Paese, le autorità sanitarie lanciano l’allarme.

La febbre emorragica Crimea-Congo, una temibile malattia trasmessa dalle zecche, sta sollevando crescenti preoccupazioni in Francia. Sebbene finora rara a livello nazionale, questa malattia potenzialmente mortale potrebbe diffondersi in tutto il paese? Ecco alcune informazioni su questa minaccia emergente.

Causata da un virus trasmesso principalmente dal morso della zecca gigante Hyalomma marginatum, la febbre emorragica Crimea-Congo è una zoonosi, cioè una malattia che si trasmette dagli animali all’uomo, colpendo sia il bestiame, come i bovini, sia l’uomo . In questi ultimi l’infezione è spesso asintomatica o benigna, ma talvolta può degenerare in una forma emorragica grave, con sanguinamento incontrollabile. Nei casi più gravi, secondo l’OMS, il tasso di mortalità oscilla tra il 10 e il 40%.

Sebbene questa malattia si manifesti principalmente in Africa, Medio Oriente e Balcani, negli ultimi anni sono stati segnalati casi sporadici in Spagna. In Francia, il virus è stato rilevato per la prima volta alla fine del 2023 nei Pirenei orientali, poi all’inizio del 2024 in Corsica, suscitando preoccupazione tra le autorità sanitarie.

Gli esperti attribuiscono la comparsa del virus in Francia al cambiamento climatico, che favorisce l’espansione geografica delle zecche portatrici. Secondo uno studio pubblicato nel 2023, il riscaldamento globale è un fattore chiave nell’aumento della circolazione di questa malattia in nuove regioni.

Simone Bessi, medico infettivologo e ricercatore presso il Centro internazionale di ricerca in infettiologia (CIRI) – ENS di Lione, fa luce sul fenomeno in un articolo pubblicato sul sito The Conversation. Quest’area di distribuzione molto ampia si spiega con il vettore di questo virus: la zecca del genere Hyalomma sp. : “Le zecche appartenenti al genere Hyalomma sp (le cui specie principali sono H. marginaatum e H. lusitanicum) sono presenti in tutto il Mediterraneo da diversi decenni. Originarie dell’Asia e dell’Africa, vengono trasportate da uccelli migratori. Rilasciate al di sopra del territori sorvolati, possono stabilirsi lì quando le condizioni sono favorevoli. È così che Hyalomma arrivò in Corsica negli anni ’50..”

Questa specie è stata avvistata in 11 dipartimenti francesi (Hérault, Gard, Aude, Pirenei orientali, Bouches-du-Rhône, Var, Alpi Marittime, Ardèche, Drôme, Corse-du-Sud e Haute-Corse).

Sebbene il rischio di trasmissione all’uomo rimanga per il momento basso in Francia, le autorità sanitarie invitano alla vigilanza e raccomandano misure di protezione individuale, come indossare indumenti che coprano e un’attenta ispezione del corpo dopo l’esposizione alle zecche.

Viene inoltre attuato un attento monitoraggio degli sviluppi della situazione. Se non si prevedono grandi epidemie a breve termine, non si può escludere la possibilità che si verifichino casi sporadici, come in Spagna. Di fronte a questa minaccia emergente, una preparazione adeguata e una maggiore consapevolezza pubblica sono essenziali per prevenire la possibile diffusione di questa temuta malattia delle zecche in tutta la Francia.

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