«Nell’80% dei casi, tre mesi dopo, si rischia un ictus», avverte il dottor Christian Recchia

«Nell’80% dei casi, tre mesi dopo, si rischia un ictus», avverte il dottor Christian Recchia
«Nell’80% dei casi, tre mesi dopo, si rischia un ictus», avverte il dottor Christian Recchia
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Mentre alcune persone sanno cosa sono gli attacchi ischemici transitori, altri non ne hanno mai sentito parlare. Tuttavia, ogni anno in Francia si osservano 30.000 casi. Come ricorda il dottor Christian Recchia a Yahoo, i TIA sono dovuti alla presenza di un coagulo che ostruisce temporaneamente la circolazione sanguigna cerebrale.

Questa alterazione della funzione cerebrale è generalmente di breve durata ma non deve essere presa alla leggera perché questo fenomeno è un segnale di allarme che avvisa di un ictus. “Nell’80% dei casi, tre mesi dopo, si rischia un ictus”, ha spiegato ricordando l’importanza di “fare le indagini necessarie”cioè saper distinguere i segni di un attacco ischemico transitorio.

Come ha ricordato, i segnali possono essere di tutti i tipi possibili. “Perdita delle capacità motorie in una mano; perdita di sensibilità nella schiena, nella mano e nell’avambraccio; disturbi del linguaggio; disturbi visivi fugaci; perdita di memoria; disorientamento temporospaziale; vertigini ; zoppia; una caduta improvvisa o difficoltà ad alzarsi”. Segni che di solito durano meno di un’ora e, a volte, solo pochi minuti.

VIDEO – Il dottor Christian Recchia: “Questi 3 segnali ti aiuteranno a individuare un ictus e a salvare una vita”

Di fronte a questa realtà, e per aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza e di guarigione, il dottor Christian Recchia invita quindi alla massima prudenza e raccomanda di consultare immediatamente un neurologo.Entro un’ora” se manifesta uno qualsiasi di questi segni «perché nel giro di tre mesi rischi un vero e proprio attacco ischemico che ti sarà fatale». Puoi anche comporre il 15 (Samu) per essere indirizzato nella migliore posizione possibile il più rapidamente possibile.

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Si noti che i fattori di rischio per il TIA sono identici a quelli per l’ictus ischemico. Possono essere collegati all’ipercolesterolemia, cioè ad un livello di colesterolo più alto del normale; diabete; fumare; sovrappeso o pressione alta.

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