A Vannes un’associazione cerca di rompere l’isolamento delle persone malate di cancro

A Vannes un’associazione cerca di rompere l’isolamento delle persone malate di cancro
A Vannes un’associazione cerca di rompere l’isolamento delle persone malate di cancro
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Elodie Lepicq

Pubblicato il

10 ottobre 2024 alle 15:45

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Contro cui combattere solitudinei pazienti e le loro famiglie, beneficiano, nell’ambito dell’associazione Faire Face Ensemble situata a Vannes (Morbihan), officine benessere, creatività, attività fisica organizzata da professionistitutti volontari.

L’obiettivo, rompere l’isolamento che il cancro infligge. I membri dell’associazione si recano inoltre tutti i giorni della settimana al centri ambulatoriali di chemioterapia dal Paese di Vannes. Fanno parte delle squadre anche i medici volontari dell’associazione.

Un’associazione nata da un’osservazione

Face Together nasce da a incontrarequello di due donne, Michèle Millet e Françoise Sellin, entrambe malate di cancro.

Un giorno riferiscono la stessa cosa osservazione al loro oncologo, quello del solitudine inflitto dalla malattia. Per combattere l’isolamento, insieme, hanno creato l’associazione Faire Face Ensemble, il 1° febbraio 1999.

Oggi l’associazione ha 81 volontariai pazienti e alle loro famiglie vengono offerti dieci laboratori di benessere, tre laboratori di attività fisica e un laboratorio di creatività.

Aiuto personalizzato come supporto psicologicoaiuto a procedure amministrative o il supporto di a medico vengono anche offerti.

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Tutte le attività sono svolte da professionisti. Ad esempio, per l’osteopatia, è un osteopata che viene volontariamente all’associazione per fare sessioni, lo stesso per soprologia, yoga e altri seminari. Siamo un luogo di ascolto e convivialità.

Marie-Pierre Guillemot, presidente dell’associazione

Una presenza regolare nei servizi di chemioterapia di Vannes

Ambiente 40 volontari che si recano tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, negli ambulatori di chemioterapia della Clinique Océane e dell’ospedale di Vannes. Nel novembre 2024 un’équipe si unirà anche all’ospedale Pratel di Auray.

Andiamo negli ospedali per portare la merenda ai pazienti in cura, dire loro che esistiamo, ma anche ascoltarli se ne sentono il bisogno. A volte entriamo in una stanza e il paziente è stordito o arrabbiato, per esempio. Dobbiamo trovare le parole giuste senza cadere fuori strada. Ciò richiede quindi una formazione completa che forniamo sistematicamente ai volontari prima di iniziare.

Marie-Pierre Guillemot

L’associazione infatti è molto attenta ai volontari che si uniscono alle squadre. Parecchi interviste sono passati. Se i precedenti incontri con l’équipe sono conclusivi, è necessario effettuare un colloquio con lo psicologo prima della formazione della persona per due giorni.

La Vannetaise, un legame storico

Évelyne Jugan, ex presidente della corsa intergenerazionale, la Vannetaise è a ex volontario dell’associazione Faire Face Ensemble.

Fu nel 2007 che le venne l’idea di correre una corsa per donne per aumentare la consapevolezza ai tumori femminili. L’incontro ebbe luogo nello stesso anno, l’associazione Faire Face Ensemble venne coinvolta nel progetto e organizzare insieme a Evelyne Jugan e alle sue amiche, la corsa. Funziona poiché molte donne rispondono presentema la portata è tale che l’associazione preferisce ritirarsi dall’organizzazione l’anno successivo. “Era più di quanto potessimo fare. Non eravamo in grado di approfondire la questione”, racconta Marie-Pierre Guillemot.

Quest’anno, la gara, il Silenzio dell’acquasi terrà l’11, 12 e 13 ottobre 2024.

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