LLa Direzione Generale della Sanità (DGS) allerta gli operatori sanitari dell’aumento dei casi di dengue importati nella Francia metropolitana [1].
Tra 1ehm Gennaio e 19 aprile 2024, la sanità pubblica francese ha ricevuto 1.679 notifiche di casi di dengue importati, quasi 13 volte di più rispetto allo stesso periodo del 2023 [2]. Oltre l’80% di questi casi sono tornati dalla Martinica o dalla Guadalupa e il 6% dalla Guyana, dove l’epidemia è in corso dalla metà del 2023.
Di fronte a questa situazione, il DGS specifica le azioni da intraprendere:
- discutere la diagnosi di febbre dengue a fronte di qualsiasi sindrome febbrile e dolorosa, in particolare associata ad una storia di viaggio in un’area in cui circola il virus (Vedere. Incorniciato) ;
- segnalare tempestivamente alle ARS (Agenzie Sanitarie Regionali) i casi importati o indigeni, biologicamente documentati (probabili o confermati) al fine di attuare rapidamente misure di controllo e controllo dei vettori nei luoghi frequentati dai pazienti durante la fase di viremia;
- richiamare le misure preventive contro le punture di zanzara;
- rafforzare la lotta contro la zanzara tigre negli studi medici e negli altri locali che accolgono pazienti.
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Evitare l’importazione del virus nella Francia continentale
Il significativo aumento del numero di casi importati aumenta il rischio di diffusione locale della dengue, mentre la zanzara tigre, vettore di questo virus (e dei virus Chikungunya e Zika), è presente in 78 dipartimenti della Francia metropolitana. Il rischio di circolazione locale è limitato al periodo di attività della zanzara tigre, attualmente da maggio a novembre nella Francia metropolitana, ma che potrebbe allungarsi con i cambiamenti climatici.
Lo chiede la DGS rafforzare le azioni di controllo dei vettoriin particolare nei pazienti in fase di viremia (da D-2 a D+7 dalla data di comparsa dei segni) e nelle persone che viaggiano in zone epidemiche, per limitare la circolazione virale nella Francia continentale:
- indossare abiti larghi e coprenti;
- utilizzare un repellente per la pelle;
- installare zanzariere sulle aperture (porte e finestre);
- utilizzare diffusori elettrici all’interno delle case.
Si chiede agli operatori sanitari di vigilare sulla presenza di zanzare nel luogo di lavoro e di lottare contro i siti di riproduzione delle larve rimuovendo l’acqua stagnante all’interno e intorno ai locali.