PRADÈ NON GLI RACCONTA. LE RAGIONI DELLA CRISI VIOLA

PRADÈ NON GLI RACCONTA. LE RAGIONI DELLA CRISI VIOLA
PRADÈ NON GLI RACCONTA. LE RAGIONI DELLA CRISI VIOLA
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© photo by Federico De Luca 2024

Un punto nelle ultime cinque partite. Questo dato, che arriva dopo la sconfitta di Monza, certifica la crisi che sta attraversando la Fiorentina, ancora alla ricerca di se stessa dopo la malattia di Bove e la conseguente assenza. Non è però solo una questione di uomini, e quindi non può essere utilizzato l’alibi sempre di moda del mercato. La Fiorentina è lenta, prevedibile, troppo spesso con giri del motore molto più bassi contro qualsiasi tipo di avversario, sia di alto che di basso rango. E le parole di Daniele Pradè nell’immediato post-partita di Monza hanno fatto capire che anche all’interno del club c’è la voglia di dare una spinta a questo momento, passando dalla carota al bastone.

Un modulo ancora da cambiare
Palladino ha fatto anche oggi la sua parte, con scelte che non hanno pagato, prima fra tutte quella che ha visto i viola scendere nuovamente in campo con due soli centrocampisti. Adli e Richardson non hanno il dinamismo per reggere l’urto, nemmeno contro un centrocampo ultimo come quello del Monza. Continuare a giocare con tre attaccanti dietro l’attaccante non paga e dopo il breve esperimento del ritorno alla difesa a tre, tragico vista la sconfitta per 3-0 subita in casa contro il Napoli, l’allenatore non può ignorare la prestazione della forma vista all’U-Power Stadium.

Condizione di caduta libera
Anche la Fiorentina vista a Monza sembra avere carenza di ossigeno e questa non è certo una cosa da sottovalutare visto che si è solo a metà gennaio. Forse i Viola hanno pagato il mantenimento di alcuni elementi nelle famose otto vittorie consecutive. Forse Bove è davvero insostituibile. Ma Palladino non può sottovalutare questo forte calo di prestazione e nonostante tutte le circostanze attenuanti, è legittimo chiedergli un immediato cambio di passo. Senza esonero dall’isteria, dalla critica costruttiva Bisogna spingere l’allenatore a cambiare ancoraper riaccendere la fiamma di un gruppo che ormai sembra essersi spento.

Lo sfogo di Pradè
Chissà se la chiamata di Pradè a Monza avrà gli effetti sperati. Il tecnico romano si è sicuramente presentato come raramente aveva fatto nella sua lunga carriera, chiamando in causa l’impegno di tutti e lanciando messaggi legati anche al mercato. “Chi ha mal di pancia ce lo dica e troveremo una soluzione” è una frase che non può passare inosservataancor più delle scuse ai tifosi e al presidente per quanto mostrato a Monza ma più in generale nell’ultimo mese. Palladino in campo, Pradè dalla scrivania: questa Fiorentina ha bisogno di un cambio di rotta e con quelle dichiarazioni il ds ha provato a dare il primo campanello d’allarme.

La missione di Palladino
La primissima missione di Palladino deve invece essere quella di recuperare giocatori che sembrano perduti, Gudmundsson innanzitutto. Il cambio al 45′ non fa ben sperare, ma la Fiorentina ha bisogno dell’islandese, così come ha bisogno che i due difensori centrali tornino al meglio, oltre che di alcuni singoli come Gosens, Adli e i vari attaccanti. Colpani resta un altro mistero irrisoltocome il suo utilizzo senza se e senza ma. Tutte domande alle quali l’allenatore dovrà dare risposte rapide e convincenti. Come del resto dovranno darlo i giocatori stessi.

Niente è perduto
Rimboccarsi le maniche, serrare i ranghi e riprendere il cammino interrotto sulla strada dell’ambizione. Ognuno dovrà rispondere secondo i propri compiti e nel migliore dei modi. Nulla è ancora perduto, le altre squadre hanno deciso di aspettare la Fiorentina, ma non lo faranno per sempre.

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