Ue: accordo per rinominare von der Leyen a capo della Commissione

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Keystone-SDA

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28 giugno 2024 – 01:52

(Keystone-ATS) I leader dell’UE, riunitisi giovedì a Bruxelles, hanno concordato di concedere a Ursula von der Leyen un secondo mandato a capo della Commissione europea. Hanno inoltre nominato il socialista portoghese António Costa a capo del Consiglio europeo.

Il leader conservatore tedesco dovrà ancora essere confermato in un voto al Parlamento europeo, così come il primo ministro liberale estone, Kaja Kallas, proposto a capo della diplomazia europea.

L’esito del voto del Parlamento europeo sulla riconferma della von der Leyen, previsto per metà luglio, è incerto. La consueta coalizione di conservatori, socialisti e liberali al Parlamento europeo è stata infatti indebolita durante le elezioni di giugno dalla forte ondata dell’estrema destra.

Per incarnare il volto della diplomazia europea nel contesto della guerra in Ucraina, i capi di Stato e di governo hanno scelto il primo ministro estone Kaja Kallas, determinato oppositore del Cremlino. Questo liberale 47enne succederà allo spagnolo Josep Borrell. Si è detta “onorata” di questa “enorme responsabilità”.

Preferiti

Infine, i 27 leader dell’Unione Europea (UE) hanno nominato l’ex primo ministro portoghese António Costa nuovo presidente del Consiglio europeo, l’organismo che riunisce gli Stati membri. Un anno dopo le sue dimissioni per un caso di corruzione che in definitiva sembra poco fondato, questo socialista, noto come abile tattico e pragmatico, succederà il 1° dicembre al belga Charles Michel.

Tre nomi ampiamente favoriti, con la partita apparentemente decisa già prima del vertice di Bruxelles, dopo l’accordo raggiunto martedì tra sei leader europei, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, appartenenti alla “grande coalizione” destra/sociale democratici/centristi, all’indomani delle elezioni europee.

Il primo ministro nazionalista ungherese, Viktor Orban, al suo arrivo al vertice, ha criticato un accordo “vergognoso”. “Gli elettori europei sono stati ingannati. [La droite] formò una coalizione di bugie con la sinistra e i liberali”, si lasciò trasportare,

“Oligarchia”

Il capo del governo ultraconservatore italiano, Giorgia Meloni, escluso dai negoziati tra i tre gruppi politici, aveva denunciato il giorno prima a Roma le azioni di una “oligarchia”. Giovedì sera si è astenuta su Ursula von der Leyen e ha votato contro Kaja Kallas e António Costa, secondo una fonte diplomatica.

Un certo numero di leader si era mostrato preoccupato di proteggerlo. Se non fosse necessario il sostegno di Giorgia Meloni – non è richiesta l’unanimità – politicamente la sua voce conta.

“Non c’è Europa senza Italia e non c’è decisione senza il premier Giorgia Meloni. È ovvio”, assicura il capo del governo polacco, Donald Tusk, del PPE (a destra).

Come Viktor Orban, Giorgia Meloni intende pesare di più sulle scelte del futuro esecutivo di Bruxelles, dopo l’impennata dell’estrema destra radicale e dell’estrema destra durante le elezioni europee – in particolare il gruppo ECR del leader italiano, che ha preso il terzo posto dalla famiglia Il presidente centrista francese Emmanuel Macron al Parlamento europeo.

Sicurezza, difesa e migrazione

Roma rivendica “come minimo” la vicepresidenza della Commissione europea, con un “portafoglio importante” per influenzare la politica industriale e agricola, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Questo incontro dei Ventisette si terrà tre giorni prima delle elezioni legislative anticipate in Francia, nelle quali il Raggruppamento Nazionale (estrema destra) è largamente in testa.

Alla domanda se queste elezioni “gettino un’ombra” sull’UE, Viktor Orban ha ritenuto al contrario che abbiano portato un “raggio di sole”, ritenendo che “domenica possono accadere grandi cose” in Francia.

Giovedì i leader dei Ventisette hanno anche approvato l’“agenda strategica”, che fissa le priorità del blocco per i prossimi cinque anni, sottolineando in particolare la sicurezza, la difesa, la competitività e la lotta contro l’immigrazione irregolare.

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