La giustizia annulla la condanna a morte del rapper

La giustizia annulla la condanna a morte del rapper
La giustizia annulla la condanna a morte del rapper
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“La condanna a morte (del rapper) è stata annullata”, ha indicato sul social network il suo avvocato, Me Amir Raïssian, sul social network X, aggiungendo che la Corte Suprema ha ordinato lo svolgimento di un nuovo processo. “La Corte Suprema ha impedito un errore giudiziario”, ha affermato. Il cantante 33enne, che usa il suo nome come nome d’arte, è stato condannato a morte ad aprile dal tribunale rivoluzionario di Isfahan (al centro) per “corruzione sulla Terra”, una delle accuse più gravi Iran. I suoi avvocati hanno presentato ricorso contro la sentenza.

Il verdetto ha scatenato forti proteste in tutto il mondo e all’interno della comunità artistica del Paese. Sono state organizzate manifestazioni di sostegno in diverse città del mondo, tra cui Toronto, Parigi e Sydney. I sostenitori del giovane artista hanno anche lanciato una campagna sui social network con l’hashtag #SaveToomaj. A Ginevra, esperti indipendenti delle Nazioni Unite si sono detti “allarmati” per la condanna a morte del rapper e per “i presunti maltrattamenti” commessi contro di lui durante la sua detenzione.

Toomaj Salehi è stato arrestato nell’ottobre 2022 e imprigionato nel carcere di Dastgerd, nella sua provincia natale di Isfahan, prima di essere inizialmente condannato a sei anni e tre mesi di carcere per “corruzione sulla Terra”. È stato rilasciato nel novembre 2023 ma arrestato nuovamente una decina di giorni dopo.

Il giovane rapper aveva sostenuto attraverso le sue canzoni e sui social network il movimento di protesta innescato dopo la morte in detenzione, avvenuta il 16 settembre 2022, di Mahsa Amini, una giovane curda iraniana arrestata dalla polizia morale, che lo accusava di aver violato il rigido codice di abbigliamento imposto alle donne in Iran. La giustizia iraniana aveva accusato Salehi di incitamento alla sedizione, all’assemblea, alla cospirazione, alla propaganda contro il sistema e all’incitamento alle rivolte. Gli artisti stranieri gli avevano dato il loro sostegno.

Diverse centinaia di persone, compresi membri delle forze di sicurezza, sono state uccise e migliaia arrestate durante le principali manifestazioni tenutesi nell’ottobre e nel novembre 2022 in Iran, prima di regredire. Secondo le ONG, nove persone sono state giustiziate in relazione a questo movimento di protesta. Altri sei sono minacciati di esecuzione imminente, secondo l’ONG Iran Human Rights.

Ad aprile, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto alle autorità iraniane di annullare la condanna a morte del giovane rapper, chiedendo il suo “rilascio immediato e incondizionato”.

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