Mentre si è appena conclusa la conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, organizzata a Bürgenstock, in Svizzera, domenica Vladimir Putin è tornato alla carica con la sua proposta di pace.
Affermando che la situazione sul fronte sta peggiorando per le forze ucraine, il presidente russo ha detto che Kiev dovrebbe “riflettere” sul cessate il fuoco e sui negoziati di cui aveva parlato la settimana scorsa.
“L’attuale dinamica della situazione sul fronte ci mostra chiaramente che per gli ucraini la situazione continuerà a peggiorare. È probabile che un politico che antepone gli interessi della patria ai suoi e a quelli dei suoi padroni prenda in considerazione una proposta del genere”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riferendosi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Venerdì, Vladimir Putin ha proposto di fermare i combattimenti e di aprire colloqui di pace con l’Ucraina, a condizione che ritiri le sue truppe da quattro regioni parzialmente occupate dalla Russia e che rinunci al suo piano di adesione alla NATO.
L’Ucraina, gli Stati Uniti e la NATO hanno immediatamente rifiutato queste condizioni.
Dmitri Peskov ha assicurato domenica che non si tratta di un “ultimatum”, ma di “un’iniziativa di pace che tiene conto delle realtà sul campo”.
Queste dichiarazioni arrivano quando Volodymyr Zelenskyj ha promesso di presentare proposte di pace alla Russia una volta convalidate dalla comunità internazionale, nel quadro del vertice di Bürgenstock, al quale la Russia non è stata invitata.
