Un totale di 42.000 casi sono stati registrati in Africa da gennaio, hanno affermato i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC), alcuni dei quali segnalati per la prima volta in Zambia e Zimbabwe.
Ciò porta a 18 il numero dei paesi africani in cui quest’anno è stata ufficialmente rilevata la malattia.
“Diciotto Paesi sono troppi, non possiamo continuare così”. “Come potete vedere questa settimana, la 40a, abbiamo 1.100 decessi segnalati in totale”, ha affermato Jean Kaseya, capo dell’Africa CDC, durante una conferenza stampa online.
“Il vaiolo andrà fuori controllo se non agiamo”, ha avvertito, esortando ancora una volta i partner internazionali a sbloccare immediatamente i fondi promessi per combattere l’epidemia.
La maggior parte dei decessi si è verificata nella Repubblica Democratica del Congo, epicentro dell’epidemia, che ha lanciato una campagna di vaccinazione all’inizio di questo mese. Tuttavia, in tutto il continente si registrano sempre “più nuovi casi, settimana dopo settimana”, ha lamentato.
“Ora vogliamo vedere azioni concrete sul campo per porre fine a questa epidemia”, ha affermato.
Il Mpox, precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie, è una malattia virale che si diffonde dagli animali all’uomo ma si trasmette anche tra esseri umani durante il contatto fisico prolungato, causando febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee.
