Volodymyr Zelenskyj denuncia un attacco “massiccio” e “disumano” a Mosca. Secondo il presidente ucraino, la mattina di mercoledì 25 dicembre la Russia ha lanciato più di 70 missili e 100 droni esplosivi. Gli impianti energetici del paese sono stati ancora una volta presi di mira per privare migliaia di ucraini del riscaldamento e dell'elettricità in pieno inverno. Questa volta è stata colpita la regione di Kharkiv.
Ci si aspettava un attacco su larga scala, perché domenica scorsa Vladimir Putin aveva promesso ulteriori distruzioni sul suolo ucraino. L'annuncio è stato fatto in seguito all'attacco ucraino di droni effettuato da Kiev sulla città russa di Kazan, a più di 1.000 chilometri dal confine. Mosca ha scelto di reagire mercoledì 25 dicembre, giorno di Natale, mentre l'Ucraina festeggia la Natività in questa data per il secondo anno consecutivo, e non più il 7 gennaio, secondo il calendario giuliano seguito dalla Chiesa ortodossa.
Missili cruise e balistici sono stati lanciati, alcuni dal Mar Nero, verso le città dell'est del Paese, come testimoniano i video pubblicati sui social network. L’esercito ucraino afferma di averne distrutti 50, oltre a parte del centinaio di droni lanciati dalla Russia. La città di Kharkiv è stata colpita da almeno 7 missili, così come quelli di Dnipro e Kryvyi Rih, la città natale di Volodymyr Zelenskyj. Si sono registrati almeno un morto e sei feriti. L'infrastruttura energetica del paese è stata presa di mira, portando a tagli di energia elettrica e gas. Kiev ha già risposto in mattinata lanciando una sessantina di droni sulle città russe di Belgorod e Voronezh.
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