Il ministro per la lotta contro la discriminazione ha spiegato che al 30 novembre sono stati registrati “quasi 1.500 atti di antisemitismo”. Ritiene inoltre che il “progetto prioritario” sia quello “dell’università”.
Il numero di atti di antisemitismo registrati in Francia nel 2024 dovrebbe avvicinarsi a quello registrato l’anno precedente, che ha segnato un aumento molto forte, ha affermato il ministro della lotta contro la discriminazione Aurore Bergé, auspicando che quelli commessi “all’università e alle Grandes Ecoles ” essere preso in considerazione.
“L’aumento degli atti di antisemitismo è davvero spettacolare (…), oggi, secondo le mie cifre al 30 novembre, eravamo a quasi 1.500 atti di antisemitismo”, ha dichiarato domenica 5 gennaio in un’intervista a Europe 1/Les Echos/CNews con i dati complessivi per il 2024 sarà pubblicata dal Ministero dell’Interno.
Secondo Aurore Bergé, “la maggior parte di questi fatti non sono semplici insulti, ma atti di attacco diretto contro persone, sia perché sono ebree, sia perché pensiamo che ‘lo siano’.
Rilancio degli incontri per combattere l’antisemitismo
Secondo i suoi servizi, gli attacchi personali rappresentano il 63% degli incidenti registrati. Nel 2023, secondo i dati del Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia) comunicati a gennaio, il numero di episodi di antisemitismo registrati nel Paese è quadruplicato in un anno, con 1.676 casi.
“Perché ora, il semplice fatto di difendere posizioni chiare e repubblicane, di ricordare che il 7 ottobre ci sono stati innanzitutto degli attentati terroristici perpetrati da Hamas, di sostenere semplicemente le famiglie degli ostaggi (…) ti rende un potenziale bersaglio di attacchi antisemiti”, ha detto il ministro.
Aurore Bergé ha confermato il rilancio della conferenza per combattere l’antisemitismo, lanciata nel maggio dello scorso anno, con un primo incontro fissato, secondo il suo ministero, per “il prossimo 13 febbraio, che segna l’anniversario della morte di Ilan Halimi”. nel 2006.
Ritiene che il “progetto prioritario” sia quello “dell’università”. Riferendosi a “fatti assolutamente intollerabili e insopportabili”, “insulti”, “tentativi di intimidazione”, denunciati “quasi quotidianamente nelle università o nelle scuole maggiori”, ha affermato: “Intendo che si possano contare”.
Parlando degli studenti “impediti di andare a lezione” o “che sentiranno scandire slogan assolutamente insopportabili proprio accanto a loro”, e della “sensazione di assoluta solitudine”, ha sottolineato una “mancanza di coraggio da parte degli altri studenti”.
Deplorando che “dopo i terribili attentati del 7 ottobre, invece di un’ondata di consensi, abbiamo un’ondata di antisemitismo”, ha ritenuto che “oggi stiamo mettendo un bersaglio sulla schiena di ogni ebreo francese, perché riteniamo che sarebbe corresponsabile della situazione umanitaria a Gaza”.