Avignone: Rachida Dati questa sera non sarà al Palazzo dei Papi

Avignone: Rachida Dati questa sera non sarà al Palazzo dei Papi
Avignone: Rachida Dati questa sera non sarà al Palazzo dei Papi
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Falsa suspense? Certamente. Questa sera, nel cortile d’onore del Palazzo dei Papi, alla première di “DÄMON”, la nuova creazione di Angelica Liddell, sarà assente il ministro della Cultura Rachida Dati. Potrebbe essere altrimenti?

Come di rito, ogni estate, per la prima rappresentazione dello spettacolo che apre il cortile, il ministro è lì, seduto nelle prime file, accanto al sindaco Cécile Helle e al direttore del Festival (dall’anno scorso, Tiago Rodrigues ). Quest’anno Rachida Dati ha una scusa un po’ valida: infatti, arrivando nella fornace elettorale di Avignone, alla vigilia del primo turno delle elezioni legislative, mentre il mondo culturale, vigile e preoccupato, si mobilita contro la RN, oggi, nella città dei Papi, sarebbe stato a dir poco audace. Gli artisti e i tecnici che scendono in piazza questo sabato 29 giugno non hanno necessariamente dei fiori (a parte quelli piccanti) da offrire ai ministri delle “Macronie” in carica (e in carica ancora per qualche giorno). Il teletrasporto dell’ex Custode dei Sigilli, dal 7° arrondissement di Parigi alla Place du Palais, era infatti fin troppo rischioso in termini di sicurezza. Si aggiunge, peraltro, al famoso obbligo di riservatezza in questo periodo elettorale. Comunque molto pratico.

Si parlava anche dell’arrivo della signora Dati il ​​4 luglio ad Avignone-sur-scène. O tra i due turni delle elezioni legislative, altra sequenza che sembra altamente infiammabile nel momento “T”. Anche qui è difficile immaginare che l’inquilina di rue de Valois arrivi nel bel mezzo della festa quando probabilmente sarà il momento di preparare le valigie. Al suo arrivo, questo 78° Festival di Avignone potrebbe quindi svolgersi senza la presenza del Ministro della Cultura. Una rarità. Il premio della presenza, per niente scenografica, ma davvero nell’idea di incontri con gli artisti di In e Off, che tornano, da lontano, all’ex ministro Rima Abdul Malak. Una vera specialista del settore, che conosceva i suoi file come le sue tasche, e che è rimasta sul posto per diversi giorni esplorando il Festival. E non solo nell’ambito di calibrati momenti mediatici, come troppo spesso fanno i ministri della Cultura (o anche François Hollande quando era presidente della Repubblica) in viaggio nella capitale del teatro.

Quanto a Rachida Dati, che ama le sfide, ma che sa anche quanto non incarni del tutto il consenso nel mondo della cultura dalla sua nomina lo scorso gennaio, deve aver sospettato che alcuni artisti preparassero il suo arrivo a Vaucluse con un comitato di accoglienza molto personalizzato . Da parte di AF&C, l’associazione che cura l’Off Festival (1666 spettacoli quest’anno), passata l’incredulità insita nella candidatura, abbiamo comunque reagito lo scorso inverno: “AF&C spera che Madame Minister riesca a superare il privato /divisioni pubbliche e abbattere le barriere concordate per riunire le questioni dello spettacolo indipendente con quelle dello spettacolo cosiddetto “pubblico” per difendere la cultura popolare e l’eccezione culturale francese nel quadro di una politica culturale coerente e giusta”, hanno dichiarato Harold David e Laurent Domingos, i due copresidenti di AF&C.

Se Rachida Dati venisse finalmente ad Avignon-sur-scène all’inizio di luglio, sarebbe una grande sorpresa.

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