A Saint-Nazaire una petizione chiede la fine della vendita di pesce vivo

A Saint-Nazaire una petizione chiede la fine della vendita di pesce vivo
A Saint-Nazaire una petizione chiede la fine della vendita di pesce vivo
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Una nuova petizione chiede la fine della vendita di pesce utilizzato come esca viva per la pesca ricreativa. Dopo il Decathlon di Nantes-Atlantis e Nantes-Vertou, è il turno di quello di Saint-Nazaire di essere preso di mira da questa denuncia avviata da un cittadino della città navale. “Utilizzare un animale vertebrato come esca, perforandogli la bocca e la schiena per catturare altri pesci, non è più accettabile”, denuncia l’autore della petizione, che ha voluto restare anonimo. Questo mercoledì, 25 giugno, la richiesta aveva raccolto poco più di 12.000 firme.

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Una pratica popolare

In un tutorial online, la marca sportiva riconosce che la pesca con il vivo è controversa, ma che resta molto popolare in Francia, grazie alla sua efficacia e facilità di applicazione. Contattata, la direzione sta elaborando da mesi la stessa risposta, assicurandosi di essere impegnata nella “distribuzione di esche sempre più qualitative che sostituiranno gradualmente le esche vive”. Una transizione che, secondo lei, non può avvenire “immediato”.

Dal 2019 l’associazione animalista PAZ porta avanti una campagna per la fine della pesca con vivo, vietata in diversi paesi europei. Gli attivisti criticano Matthias Tavel, ex deputato della LFI degli 8e collegio elettorale della Loira Atlantica, per aver rifiutato di firmare il disegno di legge presentato il 7 novembre 2023 volto a vietare questa tecnica ancestrale.

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