Varie/Giustizia – Elezioni municipali 2020 a Bastia: Fabienne Giovannini non farà appello alla sua condanna

Varie/Giustizia – Elezioni municipali 2020 a Bastia: Fabienne Giovannini non farà appello alla sua condanna
Varie/Giustizia – Elezioni municipali 2020 a Bastia: Fabienne Giovannini non farà appello alla sua condanna
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Fabienne Giovannini, ex deputata eletta della maggioranza territoriale nazionalista ed ex presidente dell’ufficio alloggi della Comunità corsa, non farà appello contro la sua condanna per attacco alla sincerità del voto con manovra fraudolenta durante le elezioni comunali del 2020 a Bastia.

Attraverso un comunicato stampa, questo sabato 29 giugno, ha reso nota la sua decisione durante le qualifiche “sleale” la sentenza emessa il 18 giugno dal tribunale penale di Bastia. È stata condannata a multa di 2.000 euro di cui 1.500 di sospensione e un anno di ineleggibilità. “Oggi sono esausto, anche economicamente, e non desidero più mobilitare le risorse della Giustizia per farmi sentire”si giustifica.

L’opposizione comunale si era costituita parte civile

Per ricordare, il tribunale lo aveva accusato di aver inviato due lettere, firmate di suo pugno, durante l’intervallo tra i due turni elettorali, a circa 1.600 inquilini degli HLM di Bastia, per elogiare il piano di ristrutturazione del parco dell’edilizia sociale attuato la Comunità corsa. L’opposizione municipale, divenuta parte civile, aveva denunciato una manovra elettorale per attirare su Pierre Savelli il favore degli abitanti dei quartieri meridionali di Bastia. In queste lettere, l’ex eletto territoriale rivendicava l’appoggio politico del sindaco uscente e il sostegno finanziario della Comunità corsa, guidata da Gilles Simeoni, allora 7° nella lista di Pierre Savelli.

“Mi sono sempre battuto contro i brogli elettorali”

Nel comunicato stampa continua ad affermare la sua innocenza: “Lo ripeto instancabilmente da tre anni, non ho mai voluto minare la sincerità del voto. Non ero candidato, non ero coinvolto nella campagna elettorale, ero responsabile solo della mia volontà di agire per il bene degli inquilini cui avevo preso gli impegni che figurano in questa lettera.”

Lei continua: “Mi sono sempre battuto contro i brogli elettorali, per il rispetto della democrazia e per la solidarietà con i più disagiati. […] Ho un solo rammarico, non aver potuto portare a termine la riorganizzazione interna e il piano di risanamento che a suo tempo avevo messo in atto all’interno dell’ufficio edilizia pubblica con la direzione.

Argomentazioni che aveva già sostenuto in tribunale, durante l’udienza del 21 maggio.

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