Furto, dolo: gli agricoltori sono stufi

Furto, dolo: gli agricoltori sono stufi
Furto, dolo: gli agricoltori sono stufi
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l’essenziale
Afflitti da furti e atti dolosi, gli agricoltori hanno espresso la loro rabbia ai rappresentanti della gendarmeria durante un incontro organizzato dalla MSA e dal municipio di Saint-Pierre, a est dell’Alta Garonna.

È un fenomeno ricorrente: gli agricoltori sono sempre più vittime di furti e inciviltà. Questo lo scopo dell’incontro organizzato nel villaggio di Saint-Pierre, a est di Tolosa, dalla MSA (Mutualité sociale agricole), alla presenza di agricoltori del cantone, del sindaco Pierrette Jarnole, ma anche di rappresentanti della gendarmeria e di la mutua assicurazione, in particolare Philippe Castelle, consulente professionale in materia di prevenzione dei rischi per la MSA.

“Gli agricoltori utilizzano mezzi tecnologici che spesso suscitano l’interesse dei delinquenti. Il GPS che oggi equipaggia i trattori, ad esempio, viene venduto al mercato nero tra i 500 e i 1.000 euro”, spiega il commissario capo Stéphane Prono.

“L’obiettivo è anticipare”

E aggiunge: “Non si tratta di erigere muri o installare filo spinato, ma di attuare misure per garantire la tranquillità degli operatori. L’obiettivo è anticipare, fare prevenzione e sensibilizzazione”. Installare illuminazione con rilevamento del movimento, dotarsi di videosorveglianza, modellare i rilievi attorno agli edifici, limitare le facciate aperte, installare dispositivi di chiusura, proteggere i serbatoi di carburante, rendere identificabili le macchine… Le misure possibili sono molte, ma non sempre sufficienti a placare la rabbia dei cittadini. operatori.

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“Mi alzo ogni giorno alle 6 del mattino per guadagnarmi da vivere. Non riesco a immaginare che qualcuno venga a rubare i miei guadagni. Sapete, il mondo agricolo è più teso oggi di prima”, ha detto un contadino arrabbiato. A ciò si aggiunge il problema degli abitanti delle città che idealizzano una pseudo-tranquillità nel territorio che occupano, non sopportando il rumore del raccolto, o addirittura il canto del gallo, generando talvolta conflitti violenti.

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“Non esitate a segnalarci persone o veicoli sospetti componendo il numero 17. Gli operatori sono disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7”, afferma il capitano Christophe Duval, capo della comunità della brigata Balma. Stéphane Prono aggiunge: “Non è una denuncia, ma un’informazione”. Comunicazione necessaria per consentire ai 1.260 gendarmi dispiegati nell’Alta Garonna di intervenire rapidamente. “L’obiettivo è agire a monte, in modo da dissuadere i delinquenti dal compiere l’atto”, insiste il referente per la sicurezza.

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