Par
Editoriale La Presse de la Manche
Pubblicato il
21 novembre 2024 alle 9:31
Vedi le mie notizie
Segui La Presse de la Manche
E Uomo di 64 anni è stato citato in giudizio davanti al tribunale di Coutances (Manche) il martedì 19 novembre 2024 per fatti diviolenza sessuale su una bambina di 8 anni. Si presentò libero, e lasciò l'aula con tre agenti di polizia a chi lo ha portato prigione.
In marzo 2022Léa* e la sua sorellina di 4 anni lo erano affidato dalla madre alle cure di un vicinoamico di famiglia, a Villedieu-les-Poêles. Al suo ritorno a casa familiare, la bambina informò la madre che l'uomo le aveva toccato il pene.
Una lunga storia come molestatore sessuale
L'imputato era condannato cinque volte per violenza sessuale sui minoriIn Regione pariginae ha scontato diverse pene detentive, ogni volta più lunghe. L'ultimo caso risalgono al 2013 e fu condannato a 6 anni.
Era lui vietato partecipare minori. Questo uomo sotto tutelache non sa leggere né scrivere, si è trasferito a La Manche per essere più vicino alla sua famiglia. Al banco dei testimoni assicura di non aver toccato la bambina, ma fa presente che avrà presto un incontro con lei uno psichiatra “prendere delle pillole affinché non ricominci”.
Spiega che i fatti precedenti erano collegati ai suoi consumo di alcole, non bevendo più, non poteva ricominciare. Sapeva che non avrebbe dovuto avvicinarsi ai bambinima spiega che la madre gli ha chiesto di prendersi cura delle sue figlie.
Non voleva dirle che lo era vietato. La donna disse agli investigatori Che cosa la polizia gli aveva detto di diffidare dell'imputato, senza essere più preciso.
Ne ha parlato a il suo vicinoil quale ha risposto che aveva avuto problemi a causa del consumo di alcol, ma che non beve più e quindi non c'era nulla da temere. Lei gli credeva.
Alto rischio di agire fuori
Lo psichiatra ritiene di presentarsi un rischio elevato di agire fuorie raccomanda trattamento ormonale.
Tenendo conto delle conclusioni della psicologa che ritiene credibili le parole di Léa e che non aveva motivo di inventare un simile comportamento, il rappresentante dell'accusa ha chiesto una condanna a 7 anni di reclusione con mandato di rinvio a giudizio.
La corte ha seguito questi requisizionicon monitoraggio socio-giudiziario per 15 anni dopo la sua liberazione, il divieto di contatto con Léa, la sua famiglia e tutti i minori. Dovrà pagare 2.460 euro all'ACJM (Assistenza alle vittime, cittadinanza, giustizia e mediazione) che difende Léa.
* Il nome è stato cambiato.
Segui tutte le notizie dalle tue città e media preferiti iscrivendoti a Mon Actu.