Ufficiale di collegamento per discutere con Asmara i candidati respinti

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“La questione del Giura non scomparirà con un semplice miracolo delle parole”, ha dichiarato sabato a Delémont il costituzionalista Jean Moritz durante una conferenza al Festival popolare del Giura. La situazione non è fissa dal punto di vista della legge, ha detto.

Ex giudice cantonale ed ex presidente della Corte costituzionale del Giura, Jean Moritz ha esegetato la Costituzione federale per verificare se rimanesse una porta aperta per un possibile nuovo sviluppo nel Giura bernese, durante una presentazione alla Conferenza internazionale sul diritto all’autonomia Determinazione al Parlamento del Giura.

I leader politici, soprattutto quelli bernesi, assicurano che il trasferimento di Moutier (BE) nel Giura il 1° gennaio 2026 – soggetto all’approvazione popolare dei due cantoni questo autunno – segnerà la fine del conflitto nel Giura, ha ricordato Moritz . Tuttavia “questa è retorica. Nessuno può decretare, dal punto di vista politico-giuridico, la fine della questione giurassiana”, sostiene lo specialista.

L’articolo 53 della Costituzione federale descrive le modalità di modifica del territorio cantonale. Così facendo, la Costituzione “si limita a descrivere un processo (di autodeterminazione) o ammette implicitamente un diritto all’autodeterminazione?”, si è chiesto Moritz. Ai suoi occhi la coerenza implica il riconoscimento di questo diritto implicito. Abbastanza per aprire la porta a nuove esigenze.

Propria identità

“Il Giura non si riduce al cantone del Giura. La stessa Costituzione bernese riconosce l’identità del Giura bernese”, ha chiarito l’ex giudice.

Se viene riconosciuto il diritto all’autodeterminazione, i comuni interessati possono sempre invocarlo, «contrariamente a quanto afferma il governo bernese», spiega Moritz. Quello di Belprahon (BE), in particolare, ha espresso il desiderio di unirsi al Giura, come Moutier, il suo grande vicino.

Evocando diversi scenari possibili, Jean Moritz stima che la questione della creazione di un cantone dell’Arco del Giura (Giura, Giura bernese, Neuchâtel) “potrebbe tornare sul tavolo”.

Autonomia rafforzata

Ritiene inoltre che la creazione di uno status di autonomia rafforzata per il Giura bernese costituisca “una prospettiva realistica a medio termine”. Lì verrebbe istituita una governance regionale che porterebbe ad una stretta collaborazione con il Giura in settori quali il turismo, i trasporti, la scuola e la cultura.

D’altro canto, lo scenario di un trasferimento del Giura bernese al Canton Giura resta «un’invenzione della mente», ha osservato l’ex giudice.

Quest’ultimo ha ironicamente commentato il nuovo nome di “Grand Chasseral”, che tende a cancellare la realtà politica della regione, e ha lanciato: “Non è escluso che il conflitto nel Giura continui e non è nemmeno escluso che il dialogo tra il Giura e Berna sia normalizzato.

La Conferenza internazionale sul diritto all’autodeterminazione ha riunito, oltre agli attivisti del Giura, rappresentanti delle comunità francofone dell’Acadia (Canada), della Valle d’Aosta (Italia) e del Quebec, appoggiate da altri “popoli amici” della Corsica , Catalogna o Belgio.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats

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