Bernard Guillaume accusato di islamofobia: “È una cabala, ho dei testimoni e mia moglie è musulmana”

Bernard Guillaume accusato di islamofobia: “È una cabala, ho dei testimoni e mia moglie è musulmana”
Bernard Guillaume accusato di islamofobia: “È una cabala, ho dei testimoni e mia moglie è musulmana”
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Il consigliere comunale di Schaerbeek Bernard Guillaume, accusato di commenti islamofobici, intende difendersi e intende sporgere denuncia per diffamazione in seguito agli attacchi subiti sui social network.

Il caso “Bernard Guillaume” a Schaerbeek continua a fare molto rumore. Il comune di Schaerbeek ha deciso ieri di sospendere il consigliere comunale MR dal Consiglio consultivo per la protezione degli animali e gli ha concesso 7 giorni per difendersi per iscritto. “Sono impegnato a scriverlo”, ci spiega. “Vogliono demonizzarmi. Tutto questo è iniziato venerdì e l’ho scoperto solo stamattina. È scandaloso. Le fughe di notizie alla stampa erano ben organizzate”.

“Una cabala”

È accusato di aver fatto commenti islamofobici durante una discussione sulla macellazione rituale senza stordimento. Secondo quanto riportato in particolare dall’assessore al Benessere Animale Deborah Lorenzino, Bernard Guillaume ha dichiarato: “I musulmani vogliono governare qui, ma è un paese laico. Se non sono contenti possono tornare a casa”, “L’Islam è una religione estremista”, “con la questione della macellazione rituale, il Belgio ha fatto un passo indietro di 20 anni”.

“Una cabala” crede quello che è stato assessore al Comune negli anni Novanta e per il quale il recente risultato del MR alle elezioni incide sulla sua persona. «Non è una cabala», assicura, dal canto suo, Deborah Lorenzino. “Personalmente nutro per lui molta stima e affinità. Ma le sue parole mi hanno scioccato, così come il funzionario pubblico che lavora per il benessere degli animali. È musulmana e si è sentita presa di mira. Da allora è in congedo per malattia. È stata addirittura sporta denuncia alla polizia.

Pierre-Yves Jeholet

“Non ho ancora ricevuto nulla su questo argomento”, ha risposto Bernard Guillaume. “Ma sono determinato a lottare e a difendermi”, davanti al collegio comunale. “I testimoni sono pronti a rispondere che non ho mai preso di mira i musulmani. Perché avrei dovuto dire ciò di cui sono accusato? Le mie posizioni sull’uso del velo sono chiare: sono contrario nei servizi pubblici e nelle amministrazioni. Punto aan de lijn. Ho anche un partner musulmano. Non mi posizionerò contro la sua comunità. E infine, visto il trattamento riservato recentemente a Pierre-Yves Jeholet, non avevo intenzione di comprare una corda per impiccarmi».

Il consigliere comunale si riserva inoltre di sporgere denuncia per diffamazione per commenti scritti sui social fin dall’inizio del caso. Martedì prossimo il collegio municipale di Schaerbeek dovrà pronunciarsi sul caso di Bernard Guillaume. Toccherà poi al consiglio comunale decidere sul suo caso. “Questa non è una questione politica”, aggiunge Debora Lorenzino. “Il Concilio si esprimerà con anima e coscienza, al di là di logiche di parte. Vogliamo sostenere la convivenza, abbiamo sempre cercato di unire le persone. Vogliamo continuare su questa strada”.

BX1

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