Sudan: quasi 755.000 persone a rischio carestia

Sudan: quasi 755.000 persone a rischio carestia
Sudan: quasi 755.000 persone a rischio carestia
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Dopo 14 mesi di conflitto, la situazione in Sudan continua a peggiorare. Mentre il rischio di carestia si intensifica, le Nazioni Unite lanciano l’allarme.

Gli esperti internazionali sono pessimisti riguardo al futuro del Sudan devastato dalla guerra. Lo annuncia in un recente rapporto il Programma alimentare mondiale (WFP). Nei prossimi mesi 755.000 persone saranno minacciate dalla carestia. Nel frattempo, il rischio di malnutrizione continua ad aumentare tra i bambini.

Lo indica anche il WFP 8,5 milioni di persone affrontano gravi carenze alimentari dopo 14 mesi di conflitto nel paese.

Nella regione del Nord Darfur, l’unico valico di frontiera che consente ai camion di consegnare cibo è Tine, in Ciad, ma l’intensificarsi dei combattimenti lo rende quasi inaccessibile.

All’origine del conflitto, un disaccordo tra due generali

Il Sudan, paese dell’Africa nord-orientale, è precipitato nel caos nell’aprile 2023, quando sono aumentate le tensioni tra l’esercito, guidato dal generale Abdel-Fattah al-Burhan, e le Forze di supporto rapido (RSF), un gruppo paramilitare comandato dal generale Mohamed Hamdan Dagalo, noto come Hemetti, scatenò una guerra civile nella capitale Khartoum e in altre regioni del Sudan.

Questo conflitto distruttivo ha causato la morte di oltre 14.000 persone e il ferimento di 33.000, secondo le Nazioni Unite. Gli attivisti per i diritti umani sostengono che il bilancio potrebbe essere molto più alto. Questa guerra ha causato il più grande spostamento di popolazione nel mondo, con più di 11 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case.

In totale, 25,6 milioni di persone, più della metà dei 47 milioni di abitanti del Paese, hanno dovuto affrontare “condizioni di crisi o peggiori” tra giugno e settembre 2023. Il rapporto avverte del rischio di carestia in 14 regioni del Paese, “se il conflitto peggiorasse ulteriormente, in particolare attraverso una maggiore mobilitazione delle milizie locali”.

Il conflitto è stato segnato da atrocità che secondo i gruppi per i diritti umani costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Negli ultimi mesi, i combattimenti si sono estesi a nuove aree, compresi centri agricoli come la provincia di Al Jazirah, che le forze di supporto rapido hanno sequestrato.

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