Euro 2024: senza la sua generazione d’oro, il Belgio a una svolta nella sua storia

Euro 2024: senza la sua generazione d’oro, il Belgio a una svolta nella sua storia
Euro 2024: senza la sua generazione d’oro, il Belgio a una svolta nella sua storia
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Il Belgio si presenta a questo Europeo con una rosa profondamente rinnovata.

Courtois, Hazard, Alderweireld… Nella lista di Domenico Tedesco sono assenti diversi dirigenti presenti durante il Mondiale 2022 in Qatar.

Quanto vale questa nuova generazione di Red Devils?

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Euro 2024

Uno dei migliori portieri al mondo… non selezionato con il suo Paese. Per disputare Euro 2024, che inizierà lunedì contro la Slovacchia (18:00), il Belgio farà a meno del suo storico portiere, Thibaut Courtois. La versione ufficiale? Pessima forma dopo il lungo infortunio al ginocchio, che l’ha tenuta lontana dal campo per diversi mesi. Ma il giocatore ha finalmente partecipato all’intera finale di Champions League vinta dal suo club, il Real Madrid, contro il Dortmund l’1 giugno (2-0). Le tensioni nate dall’episodio di “porta-manetta”, un anno fa, quindi, sembrano aver avuto un ruolo anche in questo allontanamento dalla selezione belga.

Nel giugno 2023, il portiere lasciò improvvisamente il gruppo dei Red Devils dopo essersi offeso per non essere stato nominato capitano durante una partita, che avrebbe rappresentato la sua 100esima scelta per la Nazionale. Infastidito per tutta la stagione, Thibaut Courtois non figura quindi nel gruppo di 25 giocatori convocati dall’allenatore Domenico Tesdesco, arrivato al suo posto dopo la debacle belga (eliminazione nei gironi) durante i Mondiali 2022. A immagine di quest’ultimo, diversi Non sono stati selezionati dirigenti storici: Eden Hazard si è ritirato, Toby Alderweireld si è ritirato dalla selezione, Dries Mertens non è ricomparso con la maglia della nazionale per quasi due anni, Michy Batshuayi n non è stato mantenuto…

Una difesa giovane a fronte delle assenze

Per questa nuova competizione, il Belgio punterà quindi su un gruppo giovane, affiancato da alcuni veterani ancora presenti (De Bruyne, Vertonghen, Witsel, Carrasco, Lukaku…). Tanto più che negli ultimi giorni regna l’incertezza sulla presenza o meno di un certo numero di giocatori a causa di infortuni nella difesa di Arthur Theate o dell’ex parigino Thomas Meunier, ad esempio. “È un’opportunità per alcuni giocatori di farsi avanti, mettersi in mostra e dimostrare che meritano di essere lì, ha reagito su questo argomento il terzino Timothy Castagne, 28 anni, in una conferenza stampa sabato. Sappiamo che abbiamo molta qualità davanti. Deve seguirlo.

La “generazione d’oro” belga, che ha raggiunto una semifinale della Coppa del Mondo nel 2018, ha rallentato da tempo l’emergere di nuovi giovani giocatori dietro i titolari della selezione. Quest’anno la retroguardia belga potrà contare su qualche pepita per avanzare nel torneo europeo. Zeno Debast, rivelazione della Jupiler League degli ultimi anni con l’Anderlecht, avrà l’occasione di farsi vedere al centro della difesa per sopperire alle numerose assenze. In partenza per lo Sporting Portugal, il 19enne potrebbe essere associato all’ex Rémois Wout Faes, anche lui abbastanza abituato a ricoprire un ruolo di riserva nella selezione.

Munizioni in attacco

Troppo tenera la squadra belga? Domenico Tedesco afferma di aver trovato un”buon equilibrio“tra esperienza e freschezza per offrire un gioco competitivo agli Europei. Simbolo di questa strategia: il giovane Arthur Vermeeren, 19 anni, che gioca per l’Atlético de Madrid, rappresenta il futuro. Capace di tagliare le linee grazie ai suoi passaggi taglienti e dotato di una buona capacità di proiezione, il centrocampista difensivo può far bene nei suoi pochi inserimenti.

In attacco, la selezione belga osserva il cambio di dimensione di Jérémy Doku, 22 anni e trasferito dal Rennes al Manchester City la scorsa estate. Da parte sua, porta con sé una percussione raramente trovata dai Red Devils negli ultimi anni. Anche l’esterno Johan Bakayoko, 12 gol in questa stagione nell’Eredivisie olandese, può dire la sua.

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Lontani dalla brutta atmosfera che ha afflitto la trasferta in Qatar nel 2022, i belgi promettono di aver trovato coesione nonostante il mix di queste diverse generazioni. “Trascorriamo molto tempo in squadra, ha spiegato Yannick Carrasco qualche giorno fa. Giochiamo a carte, giochi da tavolo, PlayStation o ping-pong. Abbiamo anche intenzione di guardare molte partite insieme. Non per analizzare possibili futuri avversari – per quello lo staff è più competente – ma per piacere, per stare insieme.“In un Gruppo E alla sua portata (Slovacchia, Ucraina, Romania), il Belgio punta ancora una volta alla final four.


Teodoro AZOUZE

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