Senna e Marna. Ecco cosa resta di questo luogo emblematico, abbandonato da 20 anni

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Di

Yoann Vallier

pubblicato su

15 giugno 2024 alle 17:00

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Se fosse necessario dimostrare che non c’è più nulla, o ben poco, da salvare del Foyer Dumée di Nemours (Seine-et-Marne), la dimostrazione ha successo. Questo giovedì mattina, è stato in un contesto teso che il municipio ha accolto la proposta di Bernard Giaminardi du Gene (Gruppo Ecologico di Nemours e Dintorni), di organizzare una visita all’edificio, abbandonato da più di 20 anni. Il comune sta portando avanti un progetto con la SEM del paese di Fontainebleau per demolire l’edificio, per far posto a 31 nuove unità abitative.

L’argomento divide i Nemouriani, e due associazioni sono in diretta opposizione: Gene, associazione storica, che è per la demolizione, mentre “Nemours del futuro, patrimonio di Nemours”, appena creata, si oppone ferocemente. Allora ognuno porta avanti le proprie argomentazioni, e la polemica si gonfia, tra posizioni diverse e voci accusatorie.

La leggendaria scalinata e il suo affresco ©YV/RSM77

È stato quindi fissato un appuntamento davanti al Foyer, per una visita in situ ciò che resta di questa vecchia casa associativa, in compagnia dell’assistente al patrimonio Philippe Roux e del direttore della SEM Olivier Levallois.

Ha avuto il suo periodo di gloria prima che la Missione Popolare se ne separasse nel 2001. Il resto lo sappiamo: nessun progetto lanciato dai vari municipi ha visto la luce, e il luogo è ormai completamente antigenico. “È una rovina”, ha detto il presidente di Gene (che abitava in questo edificio, ndr) in un articolo che ha fatto discutere e che gli è valso “attacchi personali che non avevo mai subito. Pensare che potrei scrivere sotto dettatura del sindaco significa conoscermi davvero molto male”.

L’organo non suonerà più alcun pezzo ©YV/RSM77

Prima di iniziare la visita, una delegazione di “ Nemori del futuro » era presente, per discutere con il sindaco e per annunciare che non avrebbe visitato i locali: “Questa visita non dimostrerà in alcun modo che la casa non può essere recuperata come elemento del patrimonio”, ha dichiarato il suo presidente Sergio Capasso.

Al via l’inchiesta pubblica

Possibile o no questo risanamento tanto auspicato dall’associazione? Valérie Lacroute è categorica : “Mettere qui le associazioni non è possibile, ed è un peso che la città non può sopportare. Abbiamo tentato invano diversi progetti e la soluzione SEM è la migliore per la città”.

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Yoann VALLIER
Discussione animata tra il sindaco e il presidente della nuova associazione di difesa del patrimonio di Nemours ©YV/RSM77

È stato quindi con un casco da cantiere in testa che abbiamo potuto scoprire lo stato dell’edificio, a dir poco eloquente. Soffitti che crollano, muri in mille pezzi, finestre rotte, la natura che rivendica i suoi diritti: il tempo e gli squat successivi hanno fatto il loro lavoro. Qua e là troviamo vestigia della vita che animava l’antico presbiterio, come l’organo dell’antica sala da ballo che sembra pronto a disintegrarsi o l’iconica scalinata con il suo affresco semidistrutto.

Al termine della visita, la discussione è ripresa sul marciapiede: “Siamo preoccupati anche per il Mulino, la farmacia”, ha aggiunto Marie-Jeanne Berna, che ha gestito il Foyer per più di 10 anni. “È vero che sono abituata a fare qualsiasi cosa con l’eredità di Nemours”, ha risposto la signora Lacroute. Guarda cosa abbiamo fatto al Pavillon Hugo! “.

Le finestre intatte sono rare
Le finestre intatte sono rare ©YV/RSM77

La vicenda ha preso anche una piega politica, con l’intervento in consiglio comunale, poi sulle sue reti, di Volkan Algul, che “ha cambiato idea” sull’argomento: “Valérie Lacroute è sindaco dal 2008”, ha spiegato illustrando la lunga lista di progetti non selezionati dal municipio per riportare in vita il sito. Chi ha ucciso questo edificio visto che nel 2013 era possibile trasformarlo in attività commerciali? Chi non se ne è occupato? “.

Poiché ciascuno dei partiti resterà sulle proprie posizioni, bisognerà attendere l’esito del ricorso volontario lanciato dall’associazione contro la revisione semplificata del PLU, che consentirà alla SEM di lanciare il suo progetto. «Se non riceveremo risposta punto per punto procederemo per vie legali», assicura Sergio Capasso. L’inchiesta pubblica è appena stata avviatae i nemouriani possono recarsi in municipio per consultare il dossier ed esprimere il loro parere.

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