152 proposte per “reincantare” gli Champs-Élysées

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Chi conosce il porto degli Champs-Élysées? La domanda potrebbe sorprendere visto che il viale definito “il più bello del mondo” è famoso soprattutto per il suo Arco di Trionfo e i suoi negozi di marche di lusso. E ancora. Situato sulle banchine delle Tuileries e della Concorde, tra la passerella Léopold-Sédar-Senghor e il ponte degli Invalides, è utilizzato dalle imbarcazioni da diporto ed è in linea di principio accessibile ai pedoni. L’associazione Comité Champs-Élysées vuole conferirle un ruolo di primo piano nella riconquista dei parigini. E per facilitare l’accesso e la fruizione propone di estendere i giardini degli Champs-Élysées al di sopra delle vie di traffico per ricollegarli alle banchine.

“È uno studio di 1.800 pagine. Centinaia di esperti e 30 studi di progettazione hanno partecipato, nell’arco di 5 anni, alla sua realizzazione. Lo studio è pronto per l’uso, poiché è stata verificata la fattibilità delle 152 proposte”.

È una delle 152 proposte dello studio ‘Reincantare gli Champs-Élysées’, presentato ufficialmente il 28 maggio scorso a Emmanuel Grégoire, primo vice sindaco di Parigi, nel corso di una serata organizzata al Théâtre Marigny. “Si tratta di uno studio di 1.800 pagine, che contiene più di 400 mappe”, ha affermato il presidente del comitato, Marc-Antoine Jamet. Diverse centinaia di esperti, 30 uffici di progettazione, coordinati dall’agenzia PCA-Stream, hanno partecipato per cinque anni alla sua creazione. Lo studio è pronto per l’uso, poiché è stata verificata la fattibilità delle 152 proposte in esso contenute”.

Notti magiche

Questa riqualificazione prevede anche la riconquista dei giardini situati in fondo al viale, frequentati da Marcel Proust nel secolo scorso e abbandonati dagli anni Cinquanta. “Dobbiamo renderlo nuovamente un luogo di passeggio ricreando quattro grandi ingressi sotto forma di portali; progettare un percorso divertente ed educativo per i bambini in collaborazione con il Palais de la Découverte o la Réunion des musées nationaux; installare aree gioco; incoraggiare la pratica sportiva; aumentare il numero dei giochi acquatici…”, precisa lo studio, che mira in definitiva ad un’affluenza paragonabile a quella delle Tuileries, di Buttes-Chaumont o dei Giardini di Lussemburgo.

Altri modi per unire le persone: stabilire un programma culturale e artistico, coordinato da un manager, per questo quartiere che ha musei, teatri e cinema; realizzare “notti magiche” nei giardini attorno ad installazioni o illuminazioni; creare grandi eventi gratuiti come concerti, opere, sfilate in Place de la Concorde; promuovere le arti di strada; ricreare un mercatino di Natale, moltiplicare le attrazioni.

Lo studio propone anche di allargare i marciapiedi, aumentare i suoli permeabili del 120%, aggiungere 5.000 m² di prato e 5.000 m² di aiuole nei giardini, piantare 160 nuovi alberi, raddoppiare la superficie dei prati ombreggiati… In totale, il comitato stima la quantità di le sue 152 proposte per 150 milioni di euro.

Resta da vedere chi li finanzierà. Per Marc-Antoine Jamet l’opera innescherà un circolo virtuoso: “il profondo rinnovamento degli Champs-Élysées porterà molti nuovi visitatori e aumenterà il fatturato. Il progetto (…) permetterà alle varie comunità di ricevere nuove entrate dalle tasse riscosse. Queste entrate fiscali sono destinate a finanziare in tutto o in parte gli investimenti necessari”. “La città di Parigi non ha alcun interesse alla tassazione economica, ad eccezione delle tasse sui trasferimenti a titolo oneroso”, ricorda Emmanuel Grégoire.

A.

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