“Domenico Tedesco è un po’ un mix tra Van Bommel e Simeone” – Tutto calcio

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Arthur Vermeeren si è presentato in conferenza stampa questo sabato, due giorni prima di Belgio-Slovacchia. Il centrocampista dell’Atlético Madrid ha parlato a lungo della sua esperienza spagnola.

Quando è arrivato all’Atlético Madrid lo scorso inverno, Arthur Vermeeren (19 anni) sapeva di correre un rischio: quello di giocare poco, e questo 6 mesi prima di Euro 2024. “Visto il mio minutaggio, sono rimasto sorpreso dalla mia scelta. Ma l’allenatore mi ha confermato la sua fiducia, ha detto che per lui non è cambiato nulla ed è stato bello”, ha esultato il giovane centrocampista questo sabato in conferenza stampa.

Certo, Vermeeren “avrebbe voluto giocare di più” con i Colchoneros, ma mette le cose in prospettiva. “Sta andando tutto bene e ho imparato molto. Il calcio non si impara solo in campo, ho fatto progressi anche a livello mentale”, assicura Arthur Vermeeren.

Vermeeren parla già spagnolo

Anche a livello fisico ritiene di aver “fatto qualche passo avanti”. “Qui l’intensità è molto più alta. Devi fare tutto più velocemente, non solo i gesti, ma anche pensare più velocemente. Questo si impara passo dopo passo durante l’allenamento”, continua. “È stata una scelta difficile ma sapevo che questo semestre mi avrebbe insegnato molto e mi avrebbe aiutato a progredire per il successivo”.



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Perché l’adattamento della Lega Pro è assolutamente necessario. “La differenza di livello è ancora maggiore di quanto pensassi”, ammette Vermeeren. “Ogni secondo devi essere acuto. Il mio spagnolo? Sta migliorando (sorride). Non direi che è molto buono, ma in allenamento non ho bisogno di traduzioni, capisco tutto quello che devo fare.”

Van Bommel, Simeone e Tedesco

A soli 19 anni, Arthur Vermeeren ha già conosciuto tre allenatori, e non ultimo: Mark Van Bommel, Diego Simeone e Domenico Tedesco. Ma quali sono i rispettivi stili? “Mark Van Bommel parla molto individualmente con i giocatori, si prende davvero cura dell’atmosfera all’interno del gruppo”, esordisce il giovane Diavolo.


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“Simeone è molto forte tatticamente ed è molto esigente con i suoi giocatori, ma anche molto bravo a motivarli”. Quanto a Domenico Tedesco, sarebbe un mix dei due, secondo Vermeeren: “È un po’ un mix, direi. Lascerà che i giocatori si esprimano, diano le loro impressioni e si esprimano. Ascolta molto suoi giocatori, c’è una vera comunicazione”.

Naturalmente ciò non significa che la voce di Vermeeren, uno dei “nuovi ragazzi”, abbia lo stesso peso di quella di Lukaku o De Bruyne. “Forse no”, ammette il Colchenero con un sorrisetto. “Ma credo che qualsiasi giocatore, anche giovane, se ha un’idea può portarla in gruppo e ne discuteremo insieme”.

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