Clichy: disconoscimento per il padre che vuole mantenere le cure della figlia “fino a perdere il contatto”

Clichy: disconoscimento per il padre che vuole mantenere le cure della figlia “fino a perdere il contatto”
Clichy: disconoscimento per il padre che vuole mantenere le cure della figlia “fino a perdere il contatto”
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Editoriale Hauts-de-Seine

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14 giugno 2024 alle 7:16

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IL Presidente della Corte del tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise respinto il padre di un paziente dell’ospedale Beaujon di Clichy-la-Garenne (Hauts-de-Seine), che aveva intrapreso un’azione legale in estrema emergenza il 3 giugno 2024 affinché i medici potessero tenere sotto controllo sua figlia supporto respiratorio “fino alla perdita del contatto”.

“Due libertà fondamentali che si scontrano”

“Spetta al giudice esercitare in modo particolare i suoi poteri quando viene informato di una decisione assunta dal medico che porti a sospendere o a non attuare una cura che appaia inutile o sproporzionata o che non abbia altro effetto che il solo mantenimento artificiale della salute”. vita”, esordisce ricordando il magistrato in un’ordinanza del 3 giugno 2024, appena resa pubblica.

Se una decisione medica comporta “ nuoce irreversibilmente alla vita » e che essa «non rientra nelle ipotesi previste dalla legge», il giudice «deve poi adottare le misure necessarie per impedirne l’esecuzione».

Per questo, un magistrato amministrativo deve effettuare “la conciliazione delle libertà fondamentali” che si scontrano, appunto “il diritto al rispetto della vita” e “il diritto del paziente a non sottoporsi a trattamenti che ne sarebbero la conseguenza ostinazione irragionevole» medici o persone care.

“Quando gli atti appaiono inutili, sproporzionati o quando non hanno altro effetto che il solo mantenimento artificiale della vita”, ricorda il Codice di sanità pubblica. Essi possono essere sospesi o non eseguiti, secondo la volontà del paziente e, se quest’ultimo non è in grado di esprimere la propria volontà, seguendo una procedura collegiale. [entre médecin]. »

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Lo stesso Codice di sanità pubblica prevede inoltre che “qualsiasi adulto può scrivere le direttive anticipate nel caso in cui un giorno non sia in grado di esprimere la propria volontà”. “In ogni momento e con ogni mezzo sono rivedibili e revocabili”, prevede la legge.

“Una decisione orale del medico”

“Sono necessarie direttive anticipate da parte del medico per qualsiasi indagine, intervento o decisione terapeutica, salvo i casi di emergenza vitale, per il tempo necessario ad una valutazione completa della situazione. »

Un’eccezione è prevista anche “quando le direttive anticipate appaiono manifestamente inappropriate o non conformi alla situazione medica”.

Nella fattispecie presso l’ospedale di Beaujon, il ricorrente sostiene che, “con decisione orale del 29 maggio 2024”, i medici “hanno deciso di sospendere l’assistenza respiratoria del paziente”. [sa] figlia (…) da lunedì 3 giugno 2024.”


Ma “allo stato delle indagini, non è così non è giustificato che sia stata avviata una procedura per interrompere il trattamento“, rileva il giudice. “Inoltre, presentando al tribunale il 3 giugno 2024 una richiesta relativa ad una limitazione delle cure che avrebbe effetto dallo stesso giorno, il ricorrente non ha consentito al giudice sommario di pronunciarsi in modo utile sulla richiesta. »

“In queste condizioni, non si caratterizza la particolare urgenza che giustifichi l’ordinazione in tempi brevissimi (…) di una misura cautelare che pongasi rimedio ad un attacco grave e manifestamente illegale ad una libertà fondamentale”, conclude il magistrato.

/GF (PressPepper)

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