Bonus sanitari, energetici e vaccinali alle urne

Bonus sanitari, energetici e vaccinali alle urne
Bonus sanitari, energetici e vaccinali alle urne
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Gli svizzeri accetteranno di fissare un tetto massimo sui premi sanitari domenica? Secondo i sondaggi il destino dell’iniziativa del PS è indeciso. All’ordine del giorno delle votazioni figurano anche l’iniziativa del Centro per ridurre i costi, la legge sull’energia e l’iniziativa contro i vaccini.

L’iniziativa PS prevede di limitare i premi al 10% del reddito disponibile, ovvero del reddito imponibile. I premi possono continuare ad aumentare, ma se superano questa soglia, il resto verrà pagato dalla Confederazione e dai Cantoni tramite sussidi. Gli operatori farmaceutici e sanitari non sono coinvolti.

La sinistra vuole “fermare la follia dei bonus”. Per gli oppositori l’iniziativa affronta solo i sintomi (l’aumento dei premi) e non le cause dell’aumento dei costi sanitari.

Il testo ottiene buoni risultati nei sondaggi, mentre i premi aumentano ogni anno, diventando la principale preoccupazione della popolazione. Ma il campo dell’opposizione registra una forte spinta.

Minori costi sanitari

La seconda iniziativa sui bonus, quella del Centro per un freno ai costi, dovrebbe conoscere meno suspense. Nonostante un buon inizio, il testo ha visto il suo sostegno crollare, con la maggioranza dei cittadini che si è spostata dalla parte del “no”.

Per ridurre i costi sanitari, il testo propone di introdurre un freno ai costi, legato alla situazione economica e al livello dei salari. Questo meccanismo funzionerebbe sul modello del freno di spesa della Confederazione.

Il Centro si è ritrovato solo, sostenuto solo dal partito evangelico e da alcune personalità di sinistra. Gli altri partiti hanno denunciato un testo inutile, addirittura pericoloso, perché potrebbe portare a una medicina a due livelli.

Sviluppare le energie rinnovabili

Non dovrebbe esserci alcuna sospensione nemmeno per quanto riguarda la legge sull’approvvigionamento elettrico sicuro basato sulle energie rinnovabili. Il progetto facilita la costruzione di grandi impianti idraulici, fotovoltaici, eolici, di pompaggio e di biomassa.

Ormai di interesse nazionale, la loro istituzione avrà la precedenza sulla tutela della natura o del paesaggio. La riforma contiene una serie di altre misure.

A favore della legge c’è un’ampia alleanza composta da tutti i partiti e le organizzazioni economiche e ambientaliste. Il referendum è stato lanciato dalla Fondazione Franz Weber, dall’Unione per la natura e il paesaggio svizzero, dal Paysage Libre Suisse e da altri cittadini. Contraria anche l’Udc. È improbabile che gli avversari festeggino il successo.

Autodeterminazione vaccinale

Il dado sembra tratto anche per quanto riguarda l’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica”, contro la quale si profila un sonoro “no”. Il testo è stato lanciato nel contesto del Covid-19 dal Movimento Svizzero per la Libertà, un gruppo di cittadini prevalentemente di lingua tedesca.

Chiede che ognuno abbia la libertà di determinare da solo cosa dovrebbe essere iniettato o impiantato nel proprio corpo. Non menziona esplicitamente la vaccinazione contro il Covid-19, ma si riferisce a tutti i vaccini, i chip e le altre informazioni digitali che verrebbero impiantate nel corpo.

L’integrità fisica, requisito principale del testo, è già sancita dalla Costituzione come diritto fondamentale, secondo gli oppositori. In Svizzera nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso.

Le tre iniziative popolari devono accogliere la maggioranza del popolo e i Cantoni devono superare la rampa.

/ATS

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