Giurò. Un taglialegna processato per il furto di 21 tronchi di faggio

Giurò. Un taglialegna processato per il furto di 21 tronchi di faggio
Giurò. Un taglialegna processato per il furto di 21 tronchi di faggio
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Il 15 dicembre sono scomparsi 21 tronchi di faggio lunghi da 8 a 12 metri, depositati nel Bois de la Verte a Molamboz. Oltre 20 tonnellate di legname rubate ai danni del comune di Vadans, proprietario di 13 tronchi, e della società di legname Bois 39.

L’autore del reato è stato trovato grazie, in particolare, alla mobilitazione della “comunità dei lavoratori forestali commossa da questa situazione”, come ha descritto il presidente del tribunale. Infatti, venerdì 24 maggio, questa guardia forestale del Giura, 44 anni, è stata processata per furto, nella camera penale del tribunale locale di Dole.

Vende il legno rubato

I primi sospetti furono confermati, si trattava proprio di un professionista, perché per trasportare i tronchi erano necessari un camion e un rimorchio. Dopo aver commesso il furto, l’imputato ha venduto il legno a un professionista di Lully, in Alta Savoia, per una somma di 2.500 euro. Ben al di sotto del suo valore. Il comune di Vadans, che ha intentato causa civile, stima i danni in 4.000 euro, per 13 tronchi. L’imputato, padre di tre figli, giustifica il furto perché “aveva bisogno di soldi per i regali di Natale. »

È stata proprio la vendita di questo legno che ha permesso di risalire all’autore del furto, “un commerciante informato di un furto ha collegato la consegna di tronchi di faggio destinati al sezionamento perché erano di buona qualità, ma che erano stati venduti per legna da ardere. Le targhe affisse sui tronchi dagli agenti dell’ONF (Ufficio nazionale delle foreste) hanno confermato che si trattava proprio di legname rubato nel Giura.

“Sei a pezzi adesso.”

«L’uso del cellulare dimostra che l’imputato era effettivamente presente alla consegna della legna a Lully. » In custodia di polizia, poi al banco dei testimoni, l’imputato ammette i fatti. “È molta stupidità”, ammette. “Sei fritto adesso”, chiede la corte. Come lavorerai? Chi si fiderà di te? » “Sono obbligato a dimostrare la tracciabilità del legno e questo è normale”, risponde il guardaboschi di 44 anni. Me Uzan, a difesa, chiede la restituzione del rimorchio sequestrato. Mentre il pubblico ministero aveva chiesto la confisca “di tale strumento che ha consentito la commissione del reato”.

Il tribunale condanna l’imputato a prestare 120 ore di servizio comunitario entro 18 mesi, a 3 mesi di reclusione in caso di inadempienza e ordina “la restituzione del rimorchio del camion tagliaboschi, poiché è il suo unico strumento di lavoro”. L’imputato dovrà risarcire 200 euro al comune di Vadans per il danno subito.

Secondo la nostra carta editoriale, l’identità degli imputati viene rivelata in caso di condanne ad almeno un anno di reclusione con mandato di carcerazione o a due anni di reclusione senza mandato di carcerazione.

#French

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