Il Canton Vaud sensibilizza per una settimana gli studenti alla cittadinanza – rts.ch

Il Canton Vaud sensibilizza per una settimana gli studenti alla cittadinanza – rts.ch
Il Canton Vaud sensibilizza per una settimana gli studenti alla cittadinanza – rts.ch
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La settimana dal 21 al 24 maggio è dedicata all’educazione alla cittadinanza nei centri di formazione del Canton Vaud. In programma spiegazioni su come funziona la politica ai giovani, rispetto della diversità di opinioni e individuazione delle false informazioni per contrastare l’astensione.

Vengono proposte diverse attività a seconda dell’età, come visitare i luoghi in cui si prendono le decisioni nel Cantone, parlare del funzionamento delle istituzioni e dei partiti politici, ma anche individuare informazioni false. Gli studenti più grandi potranno anche partecipare ad una votazione bianca, il cui risultato sarà svelato il prossimo giugno, dopo le prossime votazioni federali.

«Vogliamo permettere ai docenti di svolgere diverse attività, per permettere agli studenti di accedere a questo tema affrontandolo in modo diverso», spiega Roberto Izzo, vicesegretario generale del Dipartimento formazione professionale e comunicazione e responsabile del progetto Settimana della Cittadinanza, nella trasmissione On en parole del 23 maggio 2024.

Rileva informazioni false

Attraverso i social network e Internet in generale, i giovani sono esposti a una miriade di informazioni. «Queste molteplici fonti sono molto interessanti e varie, ma non sempre affidabili. Non c’è necessariamente un filtro o una verifica. Si tratta di separare le informazioni buone da quelle cattive», precisa Roberto Izzo.

Uno dei valori importanti della cittadinanza nel piano di studi francofono è la convivenza, cioè come convivere con persone con opinioni diverse dalle proprie. Roberto Izzo spiega: “Oggi le posizioni tendono a polarizzarsi e radicalizzarsi. L’idea è capire che se qualcuno non è d’accordo con te, non è detto che la sua opinione sia sbagliata. Al contrario, possiamo imparare da un’altra opinione. Saper fare il dibattito e l’ascolto degli altri sono competenze che desideriamo promuovere.

Il clou di questa settimana è una votazione in bianco modellata sulle prossime votazioni federali. A questa simulazione di voto potranno partecipare gli studenti del 10° anno della scuola secondaria e del 2° anno del ginnasio e della scuola professionale. Gli studenti dibatteranno in classe prima di votare tramite scrutinio segreto. «Per evitare che questa attività serva da sondaggio o altro, le schede verranno conteggiate dopo l’esito della votazione vera e propria», aggiunge Roberto Izzo.

La cittadinanza insegnata troppo giovane?

Nel Canton Vaud, il programma scolastico dedicato alla cittadinanza è disponibile in due modalità: una parte accademica insegnata dalla 5a all’8a scuola primaria, in dieci periodi nell’arco dell’anno, poi un periodo settimanale nell’11° anno. D’altro canto, a livello post-obbligatorio, Roberto Izzo riconosce che questa educazione alla cittadinanza è “diluita nell’insegnamento del francese, della filosofia, dell’economia e del diritto”.

I giovani intervistati dal programma On en parole a volte credono che la cittadinanza venga insegnata troppo presto e in modo poco interessante. Un’osservazione condivisa da Mathias Reynard, consigliere di Stato vallesano e il più giovane parlamentare federale eletto in Svizzera. “Prima di fare il consigliere di Stato sono stato insegnante di cittadinanza per gli alunni delle classi 11°. Ho visto chiaramente i limiti del sistema: sia i materiali dei corsi che il modo di insegnare non erano adeguati. La cittadinanza non deve limitarsi all’apprendimento dei nomi dei consiglieri federali e dei consiglieri statali, ma piuttosto mostrare agli studenti che è possibile impegnarsi e far parte della società nel quotidiano non è giusto votare.”

Oggetto della radio: Yves-Alain Cornu

Adattamento web: Myriam Semaani

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