Israele e il mondo commemorano il 7 ottobre
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele è “obbligato a riportare indietro” gli ostaggi e sta cambiando “la realtà” sul campo affinché non si verifichino più attacchi simili a quello del 7 ottobre. Delle 251 persone rapite durante l’attacco, 97 sono ancora ostaggi a Gaza, 34 dei quali sono stati dichiarati morti dall’esercito.
“Non lasceremo andare nulla”
“Non lasceremo passare nulla” e “continueremo a combattere l’antisemitismo con tutti i mezzi”, ha promesso lunedì sera il primo ministro Michel Barnier durante una cerimonia organizzata a Parigi al Dôme de Paris “in omaggio alle vittime” e “ a sostegno degli ostaggi ancora detenuti”, su invito del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif).
In Libano e Gaza le operazioni continuano
In Libano, secondo i media ufficiali libanesi, lunedì sono stati effettuati sei attacchi israeliani consecutivi nella periferia sud di Beirut. Lunedì sera, nuove richieste di evacuazione sono state seguite da attacchi contro questa roccaforte di Hezbollah,
L’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito “in un’ora” 120 obiettivi del movimento libanese nel sud del Paese, roccaforte anche del gruppo filo-iraniano.
