130 soldati israeliani si rifiutano di prestare servizio in assenza di un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi

130 soldati israeliani si rifiutano di prestare servizio in assenza di un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi
130 soldati israeliani si rifiutano di prestare servizio in assenza di un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi
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In una lettera aperta, 130 soldati israeliani annunciano che non presteranno più servizio nell’esercito israeliano se il governo non si adopera per raggiungere un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco.
La lettera, firmata da riservisti e coscritti del Corpo corazzato, del Corpo d’artiglieria, del Comando del Fronte interno, dell’Aeronautica Militare e della Marina, era indirizzata al governo israeliano, compreso il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, ai membri del gabinetto e al capo di stato maggiore dell’esercito.
Dei 251 prigionieri inizialmente catturati da Hamas, 101 sono ancora detenuti a Gaza, e molti israeliani chiedono un accordo per il rilascio dei prigionieri.
“La continuazione della guerra a Gaza non solo ritarda il ritorno degli ostaggi, ma mette anche in pericolo le loro vite”, si legge nella lettera, aggiungendo che gli attacchi israeliani hanno ucciso più prigionieri di quanti ne hanno salvati.
“Annunciamo che se il governo non cambia immediatamente rotta e non lavora per un accordo per riportare a casa gli ostaggi, non saremo in grado di continuare a prestare servizio”, si legge nella lettera.

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