Le costières-de-Nîmes assumono finalmente la loro eccellenza

Le costières-de-Nîmes assumono finalmente la loro eccellenza
Le costières-de-Nîmes assumono finalmente la loro eccellenza
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La denominazione, che ha quasi quarant’anni, ha svelato martedì 30 aprile la sua nuova identità grafica. Che unisce terroir e autenticità per far risuonare l’eccellenza del Gard in ogni bicchiere. Da Nîmes a San Francisco, passando per Berlino fino a Hong Kong.

Addio sindrome dell’impostore! I viticoltori di Costières-de-Nîmes osano finalmente abbracciare pienamente il loro know-how, i loro valori e la qualità sempre più evidenziata dei loro nettari. Dopo aver sofferto a lungo per essere considerata la piccola cosa, o il cugino della cosa o il grande aggeggio, le annate vicine e i grandi vini lo obbligano, la denominazione spiega le ali e vola alla conquista degli enofili più esigenti.

Maturità ed eleganza

Se la qualità dei vini di Costières non è più in dubbio (basta guardare le carte dei vini dei grandi ristoranti per vedere in primo piano le annate del Gard), non è sempre stato facile, per alcuni, assumere questa nuova notorietà, anche questa riconoscimento. E ancora! Il terroir delle Costières-de-Nîmes è unico nel suo genere. “Magia”, affermano all’unisono Aurélie Pujol, direttrice del sindacato Costières, e Cyril Marès, il presidente. Avere la paternità dei vini che si abbinano “la freschezza della brezza marina e la forza dei ciottoli rotolati”.

Poiché sono unanimi, “il nostro terroir è eccezionale ed è una caratteristica che finora è stata poco messa in risalto. Abbiamo la fortuna non solo di avere i famosi ciottoli rotolati (che rappresentano in particolare il periodo di massimo splendore di Châteauneuf-du-Pape; ndr) ma anche terreni profondi che permettono alle viti di penetrare in profondità nel terreno e quindi di non soffrire la siccità.”analizza Aurélie Pujol. “Inoltre, grazie ad una finestra sul mare, il terroir beneficia della brezza marina, che rinfresca gli acini nelle notti estive e dona ai vini, bianchi e rosati in primis, una riconosciuta freschezza e una certa salinità. “

Insieme

Asset seri che i viticoltori hanno scelto di mettere in risalto pensando alla propria immagine. Quali sono i fondamenti della denominazione? Qual è la ragione d’essere? Quali sviluppi si sono verificati in 40 anni di denominazione? “Questo lavoro colossale è stato fatto nel tempo perché ci sembrava essenziale che tutti potessero parteciparvi e riunirsi”. spiega Cyril Marès. Aiutata da professionisti della comunicazione, l’intera denominazione ha aderito. Tra i valori comuni sono venuti in primo piano l’autenticità, il rispetto per la natura e il senso di condivisione.

Nascono così una carta grafica ed un logo semplice e raffinato. Con colori che ricordano i terreni e le viti. Esci dall’onnipresente rosa magenta. “Super identificabili, ma questo ha impedito ad alcune persone di prenderci sul serio”. D’ora in poi predomineranno la sabbia, il terracotta e il blu denim. L’opportunità anche di trasportare la clientela straniera nel cuore del Gard. Jérôme Castillon, il vicepresidente, appena tornato da un masterclass inglese, è categorico: “I clienti e ancor più gli stranieri vogliono viaggiare degustando un bicchiere di vino. La nostra regione ci offre la possibilità di offrire loro un magnifico viaggio attraverso la regione del Gard.” E non c’è dubbio che la sobrietà e la morbidezza della carta grafica facilitino la fantasia.

E tranquilli i Gardois, se gli inglesi hanno avuto il primo assaggio della scoperta, è durante la feria di Pentecoste, alla cantina Costières, che la nuova immagine verrà svelata, celebrata e annaffiata con grandi vini a partire dal 16 maggio.

#French

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