Aree protette: l’ANEF aggiorna lo studio nazionale

Aree protette: l’ANEF aggiorna lo studio nazionale
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L’aggiornamento dello studio nazionale sulle aree protette in Marocco, realizzato nel quadro del programma “Ghabati hayati” e finanziato dall’AFD, beneficia dell’assistenza tecnica di Expertise France. Tra gli obiettivi fissati da raggiungere entro il 2030, la preservazione di almeno il 30% delle aree terrestri e marine e il ripristino del 30% degli ecosistemi degradati di acqua dolce, marina e terrestre.

L’Agenzia Nazionale per le Acque e le Foreste (ANEF) ha lanciato l’aggiornamento dello studio nazionale sulle aree protette in Marocco. Il workshop per lanciare l’aggiornamento di detto studio è stato organizzato giovedì 25 aprile 2024 a Rabat, con il sostegno dell’Agenzia francese per lo sviluppo (AFD).

“Questo aggiornamento è di grande importanza poiché permetterà di aggiornare i vari dati sulle aree protette del Marocco e sulla ricca biodiversità che ospitano”, ha sottolineato Abderrahim Houmy, direttore generale dell’ANEF. Lo aggiunge

“Questo studio nasce in risposta ai nuovi obiettivi del Quadro globale sulla biodiversità post-2020 che sono stati adottati alla COP15 della Convenzione sulla diversità biologica”.

Si ricorda che lo studio nazionale sulle aree protette, che sarà pertanto aggiornato, è stato realizzato nel 1994, costituendo una tappa fondamentale nella realizzazione dell’inventario della biodiversità del Regno. “Grazie a questo studio abbiamo potuto caratterizzare gli ecosistemi naturali marocchini, nonché la fauna e la flora che contengono”, sottolinea Houmy.

Una rete di oltre 154 siti
Oggi, e trent’anni dopo, le aree protette si trovano ad affrontare molte nuove sfide, tra cui la crescente pressione legata alla crescita demografica, all’urbanizzazione, allo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e al cambiamento climatico, che rappresentano tutte minacce che richiedono una rivalutazione e un aggiornamento delle conoscenze su questi spazi.

Tra gli obiettivi prefissati, alcuni sono da raggiungere entro il 2030. Riguardano la preservazione di almeno il 30% delle aree terrestri e marine attraverso sistemi di aree protette e altre misure di conservazione efficaci per zona. Implica inoltre il ripristino di almeno il 30% degli ecosistemi degradati di acqua dolce, marina e terrestre.

Si noti che l’aggiornamento dello studio nazionale sulle aree protette in Marocco è realizzato nel quadro del programma “Ghabati hayati”, finanziato dall’AFD e beneficiando dell’assistenza tecnica di Expertise France. L’obiettivo è migliorare la gestione della biodiversità e sostenere un approccio integrato allo sviluppo della rete delle aree protette per il prossimo decennio. Si baserà su un’ampia consultazione e sulla valorizzazione delle esperienze acquisite dai diversi attori coinvolti negli ultimi anni.

Si ricorda che lo studio nazionale delle aree protette è stato realizzato nel 1994. Esso ha permesso di caratterizzare gli ecosistemi naturali, la fauna e la flora e di individuare una rete di 154 Siti di Interesse Biologico ed Ecologico (SIBE) che coprono un’area area di oltre 2,5 milioni di ettari rappresentativa dei vari ecosistemi naturali marocchini.

Un progetto importante
Secondo l’ANEF questo aggiornamento va ben oltre il semplice esercizio di raccolta dati perché è essenziale per l’attuazione di adeguate strategie di conservazione. Il suo obiettivo è aggiornare la conoscenza di questi spazi e valutare lo stato attuale della loro biodiversità. Si tratta anche di identificare le sfide e le opportunità che ci si presentano.

Questo aggiornamento costituisce quindi un grande progetto che consentirà di valutare i progressi compiuti nella gestione delle aree protette esistenti e di individuare nuovi siti da inserire nella rete. Permetterà inoltre di esplorare approcci innovativi per la gestione adattiva dei nostri ecosistemi naturali. La rete delle aree protette, dopo il suo aggiornamento, costituirà un quadro rinnovato sia per la mobilitazione di partenariati tecnici e finanziari che per la ricerca scientifica.

Yassine Saber / Ispirazioni ECO

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