Leptospirosi in Reunion: 27 nuovi casi in una settimana, 191 casi dall’inizio del 2024

Leptospirosi in Reunion: 27 nuovi casi in una settimana, 191 casi dall’inizio del 2024
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Dall’inizio del 2024, a Reunion sono stati confermati 191 casi di leptospirosi. In una settimana sono stati dichiarati 27 nuovi casi, secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Santé Publique France venerdì 26 aprile. Nell’Isola l’epidemia continua, con un ulteriore aumento del numero dei casi.

I casi di leptospirosi sono in aumento nell’isola della Riunione. Questo venerdì 26 aprile 2024, Santé Publique France ha pubblicato un rapporto finale. Da gennaio sono stati segnalati all’Ars 191 casi.

Dal 1° gennaio 2024 sono stati segnalati all’Ars 191 casi di leptospirosi indigena. Si tratta di 27 casi in più rispetto alla settimana precedente.

Il numero di casi verificatisi dall’inizio dell’anno, ovvero in meno di quattro mesi, è superiore al numero massimo annuo di casi dichiarati dall’inizio della sorveglianza. In altre parole, 191 casi quest’anno rispetto ai 169 casi annuali nel 2022.

Tra i 27 nuovi casi dichiarati in una settimana, il virus circola maggiormente nei comuni del Sud.

In totale, sono stati segnalati all’ARS 13 nuovi casi a Saint-Pierre, Le Tampon, Petite-Ile, Saint-Joseph e Saint-Louis. Da notare che dall’inizio dell’anno, secondo Santé Publique France, 105 casi risiedono in questo settore, ovvero il 55% del totale.

In Occidente, sono stati registrati 9 casi a Saint-Paul, La Possession e Saint-Leu, ovvero 41 casi dall’inizio dell’anno.

Nell’Est, sono stati segnalati 3 nuovi casi a Sainte-Rose e Bras-Panon, per un totale di 34 casi dall’inizio dell’anno.

Nel Nord, sono stati segnalati 2 nuovi casi a Sainte-Marie, ovvero 11 casi da gennaio.

La prevenzione deve essere mirata, precisa Santé Publique France, in particolare per gli uomini tra i 40 e i 79 anni.

Le persone più a rischio di contrarre la malattia sono quelle che “praticare attività rischiose come lavori agricoli, allevamento di bestiame, manutenzione di spazi verdi, pulizia di cortili, caccia al pesce e attività in acqua dolce”ricorda Sanità Pubblica Francia.

Anche questi sono quelli “chi non protegge le proprie ferite, chi utilizza dispositivi di protezione individuale non idonei e non sistematizzati, chi cammina con scarpe aperte in ambienti umidi”.


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