A Corte, il puzzle degli studentati

A Corte, il puzzle degli studentati
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Come ospitare gli studenti a Corte, a che prezzo e dove? Riuniti ieri nella città paolina, i diversi stakeholders dell’edilizia abitativa del Centro Corsica hanno formalizzato la creazione di un osservatorio territoriale sugli alloggi degli studenti, per cercare di trovare una soluzione a questo problema che si ripropone anno dopo anno.

Corte, città universitaria con più di 5.000 studenti iscritti… E ogni anno, per molti, la stessa preoccupazione: trovare un alloggio.

Ho cercato su Leboncoin, dice questa giovane donna. Ne ho trovato uno, ho chiesto ed era già scattato. Ma la proprietaria mi ha detto che sua madre aveva un altro alloggio, l’ho contattata, mi ha detto che non c’è problema, ho visitato l’appartamento e me lo ha affittato.

Poiché ho avuto una brutta esperienza sul corso [Paoli, ndlr]mi sono detto che avrei preso qualcos’altro altrove, e così l’ho portato completamente fuori Corte“, indica quest’altro studente.

È proprio per rispondere a questo problema che ieri, mercoledì 24 aprile, è stato firmato ufficialmente un accordo di Osservatorio sugli alloggi degli studenti tra i diversi attori politici e finanziari, uniti attorno a un obiettivo comune: trovare soluzioni per alloggiarli meglio.

Quanti alloggi ci sono? A che prezzo? O ? Oppure come conciliare studenti e lavoratori stagionali? L’Osservatorio istituito intende rispondere a queste domande attraverso lo studio”elementi oggettivi“, indica Julien Paolini, consigliere esecutivo responsabile della pianificazione territoriale, dell’energia e dell’edilizia abitativa.

Ci permetteranno, in fondo, di sapere se è il caso di prolungare la stagione universitaria, di regolamentare il mercato turistico arredato, di risanare le vecchie abitazioni – e la Comunità corsa sostiene i comuni in questo contesto -, o di costruire nuove abitazioni.“.




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A Corte, il puzzle degli studentati



©Sybille Broomberg, Enzo Giugliano, Fiona Le Ludec

Ad oggi, il Crous offre 840 alloggi, accessibili in base alle condizioni delle risorse. Per aumentare questo volume – secondo il direttore Marc-Paul Luciani mancano 400 posti – si sta costruendo una nuova residenza.

Un progetto che tuttavia può essere soltanto una soluzione tra le altre, avverte. “Diamo il nostro contributo. Successivamente spetta a tutti, locatore privato o pubblico, contribuire equamente.”

A causa della mancanza di alloggi pubblici, gli studenti che possono permetterselo si rivolgono anche al settore privato per trovare una stanza o uno studio. Come questa padrona di casa, dove è necessario pagare più di 500 euro al mese, e che spiega di avere richieste da dicembre. “Poi si allarga e a fine maggio, appena hanno i risultati del Parcours Sup, è una follia. I genitori sono nel panico“e le chiamate non finiscono mai”, dice.

Lo scorso anno, a settembre, erano ancora 325 gli studenti senza soluzione abitativa.

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