“Riaprire la strada del passo a luglio o agosto”: ad Allos, Éliane Barreille va lì e fissa un obiettivo

“Riaprire la strada del passo a luglio o agosto”: ad Allos, Éliane Barreille va lì e fissa un obiettivo
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Martedì 23 aprile, nonostante il tempo coperto tra neve e pioggia, Éliane Barreille era presente sulla strada del Col d’Allos. Il presidente del Consiglio dipartimentale delle Alpi dell’Alta Provenza è venuto a constatare i primi danni visibili dalle operazioni di sgombero neve e a fare il punto sui lavori da realizzare. Era accompagnata da Claude Bondil, delegato alla strada, e Magali Surle-Girieud, vicepresidente della Montagna.

Lo sgombero della neve dal Col d’Allos è stato effettuato dal Servizio stradale del Dipartimento. Le macchine avanzarono e raggiunsero quasi il rifugio Col d’Allos. Allo stesso tempo, dal 15 aprile, la società Eiffage è impegnata nello sgombero di frane e smottamenti sulla strada.

Queste operazioni non sono state completate ma hanno già evidenziato danni notevoli con zone in cui la strada è stata destabilizzata, un po’ come sulla RD 900, a Les Thuiles. Giovedì arriverà sul posto un geologo perché non poteva intervenire prima che la strada fosse sgombrata. Lo studio geologico e lo studio esecutivo consentiranno di fermare i lavori necessari“, inizia Éliane Barreille.

Prima di continuare: “Mi sono posto l’obiettivo delle squadre di riaprire la strada del valico per i mesi di luglio e agosto, magari in modalità degradata con periodi alternati e, quello che è certo, limitando la stazza e magari non facendo passare solo le auto. Ma oggi non è stato fatto nulla ma quello che è certo è che saranno necessari grandi lavori perché la strada sta crollando. Molti settori sono colpiti“.

Aperto quest’estate anche se per motivi di lavoro-studio

Éliane Barreille precisa inoltre che i droni sono stati mobilitati per ispezionare la strada prima dell’inizio dello sgombero della neve, integrato da operazioni di sgombero. Sul lato di Foux d’Allos, è stato dimostrato che la strada è colpita su tutta la sua lunghezza, a differenza del lato dell’Ubaye, apparentemente meno colpito. Una panoramica dei danni che non sarà possibile finché questa strada di montagna non sarà completamente ripulita.

La sfida dell’apertura del passo di Allos è importante per due motivi: è una strada molto turistica e bisogna garantire l’attività del rifugio situato al passo.“, indica ulteriormente il presidente del Dipartimento.”L’accordo dopo la visita del geologo e il primo resoconto degli studi è di mobilitare le imprese necessarie il più rapidamente possibile. Tra un mese potrò dire se l’abbonamento Allos si potrà aprire oppure no“, conclude Éliane Barreille. Una possibilità alla quale non intende risolversi per il momento.

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