Olimpiadi di Parigi 2024: quando la fiamma olimpica passò per Cantal

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Di Nicola Gastal
pubblicato su

5, 24 maggio alle 17:56

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La fiamma dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 è stata accesa il 16 aprile presso la sede storica di«Olimpia. Inizierà il suo viaggio dentro Francial’8 maggio alle Marsigliaprima di raggiungere Parigi il 26 luglio per l’incendio della vasca del Jardin des Tuileries.

Questo simbolo olimpico può sembrare ereditato dai giochi antichi, ma non è così. Si tratta di un cerimoniale specifico dei Giochi Olimpici moderni istituito dai nazisti durante i Giochi di Berlino del 1936. La fiamma olimpica, che non esisteva durante i giochi antichi, apparve per la prima volta durante Giochi estivi di Amsterdam nel 1928.

Storia della fiamma

Il Terzo Reich, pronto a utilizzare l’antichità greca a fini propagandistici, codificò questo rituale che prevede che questa fiamma venga accesa con una fiaccola, a sua volta accesa per mezzo di uno specchio parabolico dal sole di Olimpia, culla degli antichi giochi, poi portata , di staffetta in staffetta, fino al palco dove deve arrivare al momento giusto, durante la cerimonia di apertura.

Un lungo viaggio nel 1968

Per i Giochi Olimpici Invernali, la prima staffetta della fiaccola fu organizzata durante i Giochi di Oslo del 1952. Nel 1968, in occasione dei Giochi di Grenoble, il comitato organizzatore decise di dare a questa staffetta “la scala degli eventi organizzati per i Giochi estivi. Per la prima volta […]nonostante il rigore delle condizioni climatiche invernali, la fiamma compirà un viaggio molto lungo, alternativamente su strade e attraverso le montagne”[1].

Come di consueto, la fiamma fu accesa il 17 dicembre 1967 ad Olimpia, poi fu trasferita ad Atene dove fu solennemente consegnata dal Comitato Olimpico Ellenico ai rappresentanti del Comitato Organizzatore. Imbarcata martedì 19 dicembre alle 13,30 a bordo di un aereo dell’Air France, è arrivata a Orly alle 15,35, prima di intraprendere, il giorno successivo, un viaggio di 7.222 chilometri, composto da 50 tappe, attraversando la maggior parte delle principali città francesi e attraversando tutte le catene montuose: Vosgi, Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Corsica e Alpi.

Ingresso nel Cantal nel gennaio 1968

Fu così che il 2 gennaio 1968 il convoglio entrò nel Cantal proveniente da Egliseneuve-d’Entraigues (Puy-de-Dôme) poco dopo le 13:30 e si dirige verso Saint-Flour dove la fiamma dovrebbe arrivare alle 14:30 via Condat, Marcenat, Allanche, Neussargues e Talizat. Questa prima fase è detta “neutralizzata” perché viene effettuata utilizzando veicoli.

Come previsto dal Comitato Organizzatore, il trasporto della fiamma dovrà essere effettuato con vettura scoperta alla presenza di un atleta in abbigliamento sportivo, che accompagnerà la fiamma, in piedi. La velocità del caravan non deve superare i 30 km/h. Ciò, purtroppo, senza tener conto dei capricci del tempo nel Cantal perché, come riporta la stampa: “la fiamma è stata trasportata in una “Jeep” della gendarmeria, non scoperta a causa del maltempo”.[3].

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La neve prende il sopravvento

La neve influisce anche sui tempi molto precisi del programma poiché il convoglio è già in ritardo di due ore quando arriva Saint-Flour. Dopo una breve cerimonia sanflorina, la carovana riprende la strada verso Murat dove, nonostante il ritardo, segue il programma previsto. La traversata Murat dura 15 minuti: sostegno della fiamma al Pont de Notre-Dame da parte dei membri dell’Union Sportive Murataise per una prima staffetta di 400 metri da parte di un portatore scortato da 6 giovani, seconda staffetta nelle stesse condizioni 3 minuti dopo all’incrocio di Faubourg Notre-Dame, arrivo a Place de l’Hôtel de Ville per un ricevimento di 5 minuti da parte del sindaco, supporto della fiamma di Murat Ski per due staffette di 400 e 500 metri fino all’uscita della città in direzione Lioran.

A Lioran

A Lioran, la tempesta di neve costringe le personalità ad abbreviare la cerimonia prevista. Dopo essere stata portata dagli sciatori sul prato di Sagnes e presentata al pubblico, la fiamma lascia Lioran alle 18, ora in cui doveva arrivare ad Aurillac, dove arriverà finalmente solo alle 19,15.

Arrivo ad Aurillac

Nonostante il ritardo, il freddo e la neve, come testimoniano ritagli di giornale e fotografie, diverse migliaia di Aurillacois sono ancora presenti attorno alla piazza per accogliere la fiamma olimpica. Assistono all’arrivo degli ultimi due tedofori, l’Aurillacois Jean Malroux, in tenuta da sci, e la Sanfloraine, Simone Grimal (ex Simone Henry) vestita con la tuta della squadra francese di atletica leggera di cui fece parte ai Giochi di Melbourne del 1956 .

Al tribunale

I due campioni concludono così la loro corsa in cima allo scalone d’onore del tribunale dove si trova la vasca nella quale Jean Malroux dà fuoco. Il bacino, su una tribuna ornata di bandiere e anelli olimpici, brucia tutta la notte sotto la cura dei membri di diversi club sportivi di Aurillacois: Aero Club, Para Club, Stade Aurillacois, Géraldienne, Ski Club, Cantalienne, Sporting e Union Cycliste Aurillacoise . Parte il giorno successivo verso lo Stade Jean Alric dove, dopo un giro di pista, viene consegnata dal sindaco di Aurillac all’auto che la porterà a Corrèze.

Valutazione ADC: 3 SC 8889. Documento scritto da Nicolas Laparra.

1) Comitato Organizzatore dei X Giochi Olimpici Invernali 1968 Grenoble, conferenza stampa del 9 ottobre 1967 (simbolo ADC: 3 SC 8889).
3) La Montagna del 5 gennaio 1968.

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