I libri della settimana – 21 giugno. Pubblicazioni in arabo

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Due lavori pubblicati in arabo in Tunisia per comprendere il riflesso geopolitico della terra dei gelsomini.

Conflitti letti per te. In lingua araba

Léon Pervinquière, il vandeano innamorato del Sahara

Léon Pervinquière, Tripolitania Proibita, Ghadamèstradotto in arabo: I segreti del confine tunisino-libico nel 1911studi e traduzione di Al Dawoui Moussa, Tunisi 2012.

Grande pioniere delle gigantesche distese dei nostri territori d’oltremare, cadute nell’oblio, la figura del geologo Léon Pervinquière è ben nota ai geografi tunisini. Quest’opera, decorata con una ricca iconografia d’epoca, è disponibile in traduzione araba, l’edizione originale risalente al 1911 è fuori stampa da secoli. Lo studio descrive la topografia e la geologia della Tunisia centrale e meridionale e descrive dettagliatamente le particolarità di questo territorio sahariano ai confini della Tunisia.

Nato a La Roche-sur-Yon nel 1873, morto nel 1913, Léon Pervinquière è una figura dimenticata della scuola di geografia francese. Questo vandeo, figlio di un funzionario pubblico, studiò geologia alla Sorbona prima di partire per la Tunisia centrale dove scrisse uno studio lodato per la sua precisione. L’8e Il Congresso Geologico Internazionale, tenutosi in concomitanza con l’Esposizione Universale del 1900, offrì a L. Pervinquièrre l’opportunità di presentare la sua prima carta geologica in scala 1/200.000 della Tunisia. Tre anni dopo, il 30 aprile 1903, difese la sua tesi sulla Tunisia centrale, frutto di 6 anni di lavoro (1897-1903) e di tre missioni da 6 a 8 mesi ciascuna. Uno dei suoi contributi è lo studio della sezione di Kef, nel nord-ovest della Tunisia, località tipo del confine Cretaceo-Terziario, oggi rinomata a livello internazionale.

Nel 1911 un’epica missione in Tripolitania lo portò a Ghadamès, ai margini della delicata demarcazione dei confini con la nuova potenza coloniale italiana; ne farà un libro Tripolitania Proibita, Ghadamespubblicato nel 1912. Morì nel 1913 all’età di 39 anni prima di aver ottenuto questo posto di docente e dopo che l’Università di Liegi gli aveva offerto una cattedra, lui che accarezzava il sogno di una carriera alla Sorbona.

Dopo la sua morte, la località di Mechiguig divenne Fort Pervinquière fino all’indipendenza della Tunisia nel 1956. Nonostante la giovane età, lasciò il ricordo di un grande divulgatore, autore di più di 200 cronache scientifiche pubblicate su riviste specializzate. La sua memoria è oggi salutata dal suo traduttore tunisino che, non contento di rendere omaggio alla sua intima conoscenza di ogni fazzoletto di pietra e di sabbia del grande sud del loro paese, trova nella sua opera la risposta alle domande relative ai confini del loro confine. con la Libia.

Geopolitica della Tunisia

Tarek Al Kahlaoui, Geopolitica della Tunisia(in arabo) edizioni Sotumédias, 418 pagine, 2024.

Anello debole del Maghreb per superficie, demografia ed economia, la Tunisia resta comunque un paese importante.

Visti dall’Europa, i riflettori sono sempre più puntati sulla Tunisia. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, si è recata più volte a Tunisi, per poi ritornarvi accompagnata dal suo omologo olandese, Mark Rutte e dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. A metà giugno il primo ministro tunisino ha rappresentato il suo Paese al vertice del G7 in Italia. Laboratorio di democrazia e di lotta per l’emancipazione delle donne arabe, questo Paese è oggi alla ricerca di un’identità riconciliata con il suo passato e affronta sfide che vanno ben oltre la ristretta cornice del suo territorio.

Eminente specialista di relazioni internazionali nel suo Paese, Tarek Al Kahlaoui, pubblica un voluminoso studio che si legge soprattutto come un manuale di geopolitica e uno studio delle relazioni internazionali dal punto di vista tunisino.

Riccamente documentata, l’opera espone le principali teorie della geopolitica tedesca, anglosassone, sovietica e indiana, passa in rassegna le principali questioni globali, a cominciare dalla rivalità sino-americana, per poi offrire casi di studio che collegano la geografia alla politica (americana, cinese, casi indiano, iraniano, egiziano) nonché teorie dirompenti in geopolitica.

Più interessante è la terza parte dedicata alla rappresentazione della Tunisia nel suo contesto geopolitico. Analizzando la storia della formazione del territorio tunisino a partire dalla fine del XIX secoloe secolo, l’autore mette in luce il pensiero geopolitico tunisino alla luce delle sfide che il suo paese deve affrontare a partire dal protettorato francese (1881), attraverso l’erezione di uno Stato indipendente nel 1956. L’autore ha l’opportunità di presentare alcune linee di spaccatura tra le élite politiche tunisine sul tema del concetto di confine, arabicità e islamità.

Leggeremo con interesse i capitoli dedicati alle caratteristiche geofisiche e geoeconomiche del territorio tunisino e quelli dedicati alle prospettive di questo paese per quanto riguarda le infrastrutture di comunicazione transstatali, gli idrocarburi (gas e petrolio) che potrebbero contribuire allo sviluppo di questo grande produttore . di fosfato che è in inesorabile declino da diversi decenni.

L’autore è cresciuto in una città della periferia meridionale di Tunisi a Radès, è stato direttore generale dell’Istituto tunisino di studi strategici affiliato alla Presidenza della Repubblica in Tunisia da maggio 2012 a dicembre 2014, istituto che fornisce rapporti ai decisori politici in campo geopolitico, di sicurezza, economico e sociale. Titolare di un dottorato sulla visione musulmana del Mediterraneo conseguito presso l’Università della Pennsylvania, Tarek Al-Kahlawi ha partecipato anche alla vita politica del suo Paese durante la transizione post-Ben Ali, divenendo membro dell’ufficio politico del Congresso per la Repubblica. Ha ricoperto in particolare la carica di professore assistente presso la Rutgers University (Dipartimenti di Storia e Storia dell’Arte) nel New Jersey e commenta regolarmente le questioni e le situazioni arabe in arabo e inglese su numerosi media tunisini e panarabi.

Tigrane Yegaviano

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